Una notte infinita di caroselli e fuochi d’artificio, un Capodanno a inizio maggio che ha colorato Napoli di azzurro e di luce: la festa per il terzo scudetto del Napoli, partita al fischio finale della partita di Udine, e’ andata avanti per ore, dal quartiere Sanita’ a Posillipo, da Fuorigrotta a Pozzuoli. Il bilancio e’ di 203 feriti, 22 in modo grave, per lo piu’ legati allo scoppio di petardi ea piccoli o grandi incidenti nell’esplosione di euforia collettiva.
Non era invece legato al calcio l’agguato vicino a corso Garibaldi in cui e’ stato ucciso un pluripregiudicato 26enne di Ponticelli vicino al clan D’Amico e sono rimaste ferite altre tre persone (un 24enne, un 20enne e una 25enne che erano con lui ). L’episodio ha avuto una coda all’ospedale Cardarelli, dove parenti e amici della vittima hanno devastato il pronto soccorso.
“Stiamo attenti a non dare un messaggio sbagliato, la festa non c’entra niente, si e’ nato un fuggi fuggi e alla fine ci sono stati otto feriti, molti proprio a causa della ressa che si e’ creata. Nella notte a Udine e’ morto un tifoso del
Napoli residente in Austria mentre si dirigeva verso la stazione dopo i festeggiamenti. A Roma un 24enne che festeggiava lo scudetto del Napoli insieme ad alcuni coetanei e’ stato aggredito e picchiato da un gruppo di giovani vestiti di nero a volto coperto.
Ad Avellino gli ultras della squadra locale hanno strappato le bandiere ai tifosi del Napoli che in auto e in moto hanno improvvisato caroselli in citta’.