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Lega del Filo d’oro. La storia del gelese Biagio Luigi per incentivare il 5×1000: “è #UNAIUTOPREZIOSO”

Redazione 2

Lega del Filo d’oro. La storia del gelese Biagio Luigi per incentivare il 5×1000: “è #UNAIUTOPREZIOSO”

Mer, 17/05/2023 - 20:44

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Fino all’età di quattro anni Biagio Luigi, originario di Gela (Caltanissetta), non comunicava e rifiutava il contatto fisico, persino una carezza. A causa di danni cerebrali riportati alla nascita, ha manifestato sin da neonato un ritardo psicomotorio e problemi alla vista e all’udito. Isolato dal mondo esterno.

La ‘svolta’ è arrivata grazie all’incontro con la Lega del Filo d’Oro. Una diagnosi e un piano educativo-riabilitativo personalizzato gli ha permesso di iniziare a rispondere agli stimoli esterni ed essere sempre meno isolato. Da qualche mese Biagio Luigi -protagonista insieme a Neri Marcorè e Renzo Arbore della campagna di quest’anno – è tornato a casa, dove prosegue il percorso tracciato a Osimo, anche con il sostegno del servizio territoriale della sua regione.

I genitori, la maestra e l’insegnante di sostegno ricevono periodicamente la visita degli operatori della Lega del Filo d’Oro del servizio territoriale di Termini Imerese. Dal 1964 la Fondazione Lega del Filo d’Oro onlus è il punto di riferimento nazionale per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e le loro famiglie. Ed è grazie a quel ‘filo d’oro’, che apre il mondo a chi non vede e non sente e che si snoda in tutta Italia attraverso le sedi e i servizi territoriali, se l’ente può fornire risposte sempre più adeguate ai loro bisogni, là dove esse vivono.

Nei giorni scorsi la Fondazione ha rilanciato la campagna 5×1000 #unaiutoprezioso per ricordare a tutti l’importanza di un gesto semplice e totalmente gratuito, capace, però, di fare la differenza per la vita di tante persone. Basta inserire nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 80003150424 e apporre la propria firma. Tra gli obiettivi dell’Ente, infatti, c’è quello di potenziare la propria presenza a livello territoriale sia nell’aspetto quantitativo, aumentando cioè il numero delle attuali dieci sedi, sia dal punto di vista qualitativo, potenziando cioè i servizi offerti.