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La nissena Chiara Scarantino a Roma in cerca dell’azzurro della Nazionale. Mamma Angela racconta l’emozione: “Il rugby uno sport ricco di valori”

Redazione 1

La nissena Chiara Scarantino a Roma in cerca dell’azzurro della Nazionale. Mamma Angela racconta l’emozione: “Il rugby uno sport ricco di valori”

Dom, 28/05/2023 - 10:46

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CALTANISSETTA. In casa Nissa Rugby c’è corposo entusiasmo per la convocazione giunta a Chiara Scarantino, 17 anni, per l’allenamento Area Centro Sud a Roma del 28 maggio che servirà a selezionare le atlete che entreranno far parte della nazionale di categoria.

Ma… dietro una “grande” giovane atleta, ci sono sempre “grandi” genitori. Anche perché quest’anno visti i problemi dell’indisponibilità del “M. Tomaselli” di Caltanissetta, la Nissa Rugby ha ceduto Chiara in prestito ai Fenici Marsala per permetterle di continuare ad inseguire il suo sogno “azzurro”.

A sorreggere i sacrifici della giovane talentuosa rugbista ci sono stati i genitori, ne abbiamo parlato con la mamma, Angela Giardina, consulente finanziario, che ha ripercorso questa stagione: “È stato un anno veramente difficile. Noi avremmo voluto che Chiara fosse vicino casa, invece è stato un anno di viaggi per Marsala. Due ore e mezza per andare ed altrettanto tempo per tornare, con mia figlia che studiava in auto durante il viaggio. Il campo qui, a Caltanissetta, avrebbe migliorato le prestazioni di Chiara, anche per relazionarsi più agevolmente”.

Angela, mamma orgogliosa, parla anche della scelta del rugby da parte di Chiara: “All’inizio non ho reagito tanto bene; vedevo il rugby come uno sport maschile di contatto ed avevo paura si facesse male. Invece poi, conoscendo questo magnifico sport, ho visto la voglia e l’opportunità di Chiara di andare avanti: lei si è innamorata della palla ovale. I principi di questo sport sono diversi rispetto a tutti gli altri sport. Il terzo tempo, che ho molto apprezzato: mi spiego meglio. Nel campo vibrante battaglia agonistica, poi invece la convivialità”.

Il confronto con le altre mamme: “Quando racconto del rugby le altre mamme sono molto perplesse. Bisogna vedere effettivamente le cose. Bisogna andare sul campo e vedere cosa significa ‘giocare’ in maniera sana, con dei principi sani; davvero diverso da quello che qualsiasi altro sport di propone”