Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che malattie nazionale: vi sono due milioni di morti all’anno per queste patologie nel mondo e si stima che da qui a dieci anni vi sarà un incremento del 50% dei casi di cirrosi e del 100% dei casi di epatocarcinoma, che rappresentano l’evoluzione finale di qualunque epatopatia cronica.
Se ne parlerà al convegno “Gestione integrata del paziente epatopatico nel III millennio”, che si terrà il 5-6 maggio a L’Aquila. Il convegno avrà tra i focus i risultati dello studio PreDEA (Prevenzione nei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione) condotto a livello nazionale nei principali Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri far emergere il sommerso del danno epatico da steatosi epatica, cioè accumulo di grasso nel fegato.
“L’obiettivo dello studio, condotto a livello nazionale nei principali Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri – spiega la professoressa Clara Balsano, che sta guidando lo studio presso i Pronto Soccorso di Avezzano, L’Aquila e Teramo – è far emergere il sommerso del danno epatico da accumulo di grasso nel fegato tramite una semplice ecologia; ciò consentirebbe di utilizzare i Pronto Soccorso come strumento di prevenzione primaria, evitando lo sviluppo di diabete, patologie dismetaboliche, ipertensione, patologie cardiovascolari e dell’apparato muscolo-scheletrico.
In altri termini, auspichiamo di rendere il luogo in cui per eccellenza si affrontano le emergenze, un centro di prevenzione. Un’iniziativa di questo tipo è ancor più importante perché i dati preliminari mettono in luce che la reale particolarità della steatosi epatica a livello nazionale è superiore a quanto riportato dagli attuali dati statistici. Secondo il dato nazionale dell’Iss, Istituto Superiore di Sanita’, sul 2021, la prevalenza della steatosi epatica è del 22-27%, ma si stima che i numeri reali siano superiori, come attestano i dati preliminari dello studio PreDEA, secondo cui su un totale di 170 pazienti arruolati, il 40% è affetto da steatosi epatica”.