Salute

Donare il 5×1000 a Medici Senza Frontiere: cosa c’è da sapere

Redazione

Donare il 5×1000 a Medici Senza Frontiere: cosa c’è da sapere

Ven, 26/05/2023 - 00:53

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Chi ha intenzione di donare a Medici Senza Frontiere il proprio 5×1000 deve essere consapevole del fatto che una scelta di questo tipo offre due grandi vantaggi: non ha alcun costo ed è molto semplice da eseguire. Tutto quel che si deve fare, infatti, è compilare il Modello Unico, la Certificazione Unica o il modulo 730 apponendo la propria firma e riportando il codice fiscale dell’organizzazione 970 961 205 85 nell’apposito riquadro dedicato al sostegno degli enti del terzo settore. Che cosa aspetti, dunque? Prendi la penna e dona il tuo 5×1000 a Medici Senza Frontiere.

Gli obblighi di trasparenza

Qualunque ente beneficiario dei fondi provenienti dal 5×1000 hanno l’obbligo di documentare in maniera chiara e trasparente in che modo gli importi ricevuti possono essere usati. Nel caso di Medici Senza Frontiere, fra l’altro, il 5×1000 rappresenta uno dei più importanti canali di raccolta dei fondi: tutti i soldi ottenuti in questo modo vengono destinati al finanziamento dei progetti in corso in varie zone del mondo.

La rendicontazione dei fondi ricevuti

In seguito alla pubblicazione del Decreto direttoriale n. 39 del 13 dicembre del 2022, a partire dallo scorso anno sono state introdotte da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali delle novità significative riguardanti i moduli della rendicontazione del 5×1000. Che cosa è cambiato rispetto al passato? Le modifiche coinvolgono solo gli enti che beneficiano di un contributo uguale o superiore al limite di 20mila euro. Ebbene, queste realtà devono fare riferimento a una piattaforma informatica dedicata, da utilizzare per assolvere all’obbligo di comunicazione di avvenuta pubblicazione del rendiconto sul sito web, obbligo che deve essere adempiuto nei 7 giorni seguenti alla data in cui la pubblicazione è stata effettuata. Lo scopo è quello di limitare l’impiego del supporto cartaceo e al tempo stesso contribuire a digitalizzare il processo di invio dei documenti amministrativi. Va detto che niente è cambiato, invece, per gli enti che ricevono meno di 20mila euro: essi devono redigere il rendiconto utilizzando i moduli e sulla base delle modalità indicate nel Decreto Direttoriale n. 488 del 2021.

Il 5×1000 tra passato e presente

Il processo di normazione dell’istituto del 5×1000 è stato portato a termine solo nel 2020, anche se in realtà la sua nascita risale alla pubblicazione della legge finanziaria del 2006. All’epoca, però, il 5×1000 era stato introdotto solo in maniera sperimentale. Negli anni successivi ci si è resi conto di quanto questa misura, che aveva lo scopo di garantire un supporto economico agli enti privati attivi nel settore sanitario, in quello sociale o in quello della ricerca scientifica, avesse avuto successo. Infatti è stata rifinanziata di anno in anno, fino a che la legge di stabilità del 2015 l’ha resa definitiva. Vige, a partire dal 2008, l’obbligo di compilare un rendiconto e di realizzare una relazione illustrativa in cui vengano precisate le modalità con le quali le risorse ottenute vengono usate. Tali documenti devono poi essere trasmessi all’amministrazione di competenza.

Il 5×1000 a Medici Senza Frontiere

Scegliere di destinare il proprio 5×1000 a Medici Senza Frontiere è un atto di grande nobiltà, poiché contribuisce a migliorare la vita di tante persone che, senza l’intervento di MSF, non potrebbero usufruire di cure e assistenza sanitaria. Gli operatori di questa organizzazione si occupano ogni giorno di dare assistenza a chi ne ha bisogno, a prescindere all’appartenenza politica o dalla fede religiosa. Il solo parametro che viene preso in considerazione per l’attribuzione della priorità è quello che riguarda l’immediatezza del pericolo e l’urgenza della situazione in cui si trovano le persone da aiutare.

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