«Gentile cliente, per motivi di sicurezza, la invitiamo ad effettuare la verifica dei suoi dati anagrafici», recitava l’sms recapitato a una cliente nel 2020, a Firenze. Lei aveva abboccato, cliccando sul link ingannevole che seguiva al testo del messaggio, ignorando che si trattava di un tentativo di truffa di tipo “phishing”. Risultato? I truffatori le avevano sottratto oltre 13mila euro dal conto in banca. Ora l’istituto bancario dovrà risarcirla, fino all’ultimo centesimo, come stabilito da un giudice. A riportare la notizia è il Messaggero.
La donna, pur senza condividere le proprie credenziali, infatti, cliccando sul link “https://hello-ign-sec.com” (ora non più attivo), aveva comunque fornito un “assist” involontario ai ladri: questi avevano preso il controllo del suo account bancario, facendo un bonifico da 13.250 euro su indirizzato a conto offshore. Inizialmente, l’istituto di credito si era rifiutato di risarcire la propria cliente, vittima del raggiro, nonostante lei non avesse inserito da nessuna parte i propri dati di accesso.
La donna ha quindi sporto denuncia al Codacons, l’associazione che tutela i diritti degli utenti e dei consumatori. Il caso è finito in un aula di tribunale. ll giudice Giovanna Colzi, valutata l’intera vicenda, non solo ha dato ragione alla cliente, ma ha condannato la banca a restituire alla signora l’intera cifra sottratta dal suo conto. Secondo quanto stabilisce l’articolo 7 del Decreto Legislativo 10/2011, infatti, il cliente ha diritto al rimborso ogni qualvolta venga eseguita un’operazione sul suo conto senza la sua autorizzazione. Anche nei casi di truffe. (Il Messaggero)