La parola innovazione significa introdurre nuovi metodi di lavoro, di produzione. E se essa ci si aggiungesse la parola “sociale”, cosa verrebbe fuori?
L’innovazione sociale è la volontà di rispondere, in modo concreto ed equo, ai bisogni emergenti della società attraverso l’approccio di nuovi metodi, coinvolgendo il ramo pubblico, privato e anche il Terzo settore.
Si
punta alla valorizzazione del benessere umano e ambientale, promuovendo equità,
solidarietà, reciprocità e cooperazione.
Le pratiche di innovazione sociale, tuttavia, mirano al miglioramento della vita delle persone, a salvaguardare il pianeta e a garantire le esigenze economiche, costruendo modelli a cui ispirarsi e instaurando rapporti di collaborazione con le imprese, che scelgono, sempre più, di mettere al centro la persona e non il profitto.
L’innovazione sociale è un differente approccio etico che permette di vedere il mondo sotto un’altra prospettiva, di credere che sia possibile un futuro migliore, più consapevole e più responsabile dove cambia anche il modo di fare impresa e di pensare al business. Inoltre, quando unita all’innovazione digitale, l’innovazione sociale diventa un ottimo strumento di coinvolgimento della comunità, la quale non solo lavora per un progetto comune, come abbattere la disuguaglianza e le ingiustizie, ma produce idee creative e soluzioni originali per colmare le mancanze del sistema.
Combattere la povertà, promuovendo inclusione e integrazione; sostenere l’accesso all’istruzione per tutte le classi sociali; salvaguardare l’ambiente e sviluppare nuove metodologie che contribuiscono a gestire l’emergenza climatica; migliorare la salute della comunità con l’implementazione di programmi di prevenzione delle malattie e con l’introduzione di nuove formule di assistenza sanitaria. L’innovazione sociale, attraverso tali azioni, vuole sostenere un tipo di cambiamento capace di valutare, di essere a misura di tutti e, soprattutto, di portare un impatto positivo sulla società.
