Papa Francesco seguirà la Via Crucis da Casa Santa Marta per via del freddo intenso di questi giorni.
Lo comunica la sala stampa della Santa Sede. Il Pontefice si unirà alla preghiera di coloro che si raccoglieranno con la Diocesi di Roma al Colosseo.
Saranno le guerre nel mondo e la forte richiesta di pace al centro della Via Crucis. Dovrebbero essere i rifugiati di vari Paesi in guerra a portare la croce da una stazione all’altra: dall’Ucraina alla Nigeria, dall’Iraq al Sud Sudan, dalla Siria alla Repubblica Democratica del Congo. Sono le vittime di quella “Terza guerra mondiale a pezzi” di cui parla il Papa in ogni occasione. Nelle stazioni si potrebbe fare cenno anche alla sofferenza dei cristiani in alcune aree del mondo, come in Medio Oriente, o alle tensioni che stanno riemergendo in alcune aree, come nei Balcani.
Sarebbero state coinvolte nell’organizzazione della Via Crucis del Papa le organizzazioni che maggiormente sostengono e aiutano i rifugiati in Italia, mentre per l’Ucraina potrebbe dare un contributo la chiesa greco-cattolica di Santa Sofia a Roma, da un anno snodo degli aiuti umanitari dall’Italia, e dalla Santa Sede attraverso il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, verso Kiev.
C’è un precedente nell’assenza di papa Francesco al Colosseo. Nel 2005 Giovanni Paolo II, a causa delle sue condizioni di salute, fu costretto a saltare l’appuntamento del Venerdì Santo. Il Pontefice polacco fu inquadrato nella sua cappella privata. Anche alla Domenica delle Palme il Papa si era mostrato sofferente: si affacciò dalla finestra di San Pietro per la Benedizione senza parlare. La Domenica di Pasqua, poi, non celebrò la Messa. Il messaggio “Urbi et Orbi” fu letto dal cardinale Sodano.