Quest’anno la primavera è partita piuttosto instabile con l’arrivo di alcuni cicloni che hanno pilotato perturbazioni verso l’Italia, colpendo soprattutto le regioni centrali e meridionali. Anche nei prossimi giorni attendiamo l’arrivo di almeno altre due perturbazioni.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, informa che, dopo un martedì in prevalenza stabile e soleggiato salvo più nubi anche compatte al Nord, da domani si avvicinerà una perturbazione atlantica. Il tempo comincerà a peggiorare al settentrione all’insegna di un cielo subito coperto, mentre le precipitazioni dai settori alpini scenderanno gradualmente di latitudine fino a raggiungere le zone pianeggianti verso sera e notte a iniziare da ovest verso est.
La perturbazione transiterà anche al Centro nella giornata di giovedì: il tempo infatti sarà instabile oltreché su Lombardia e Nordest, anche su Toscana, Umbria, Marche e localmente sul Lazio, mentre continuerà ad essere soleggiato sul resto delle regioni. In questo contesto le temperature subiranno una fisiologica diminuzione dove non ci sarà il sole, un aumento invece dove il bel tempo sarà prevalente: basti pensare che in Sardegna e Sicilia si potrebbero raggiungere anche i 26-28°C. Non è finita qui però. Dopo un venerdì di pausa con residue piogge e sole più prevalente, dalle prime ore di sabato una nuova e più intensa perturbazione raggiungerà l’Italia attraversandola nel corso del weekend.
Le precipitazioni, spesso temporalesche e localmente accompagnate da improvvise grandinate, interesseranno maggiormente le regioni centrali e il Sud peninsulare; il Nord, almeno il settore occidentale, sarà saltato dalle piogge. Infine dobbiamo menzionare anche la neve, che tornerà a imbiancare le Alpi, a quote di tutto rispetto per essere quasi metà aprile: la perturbazione di giovedì riporterà la neve fino a quote collinari (5-600 metri), specie in provincia di Sondrio, Trento, Bolzano e Belluno.
La perturbazione del weekend sarà accompagnata da nevicate solo sopra i 1400 metri di quota, ma anche sugli Appennini centro-meridionali.