SAN CATALDO. Si è conclusa anche la seconda delle due giornate archeologiche che sono state organizzate nella sala Borsellino del palazzo comunale; giornata che ha visto alternarsi alle relazioni. Luigi Gattuso ( Presidente del Parco archeologico di Gela ), Francesco Lauricella, ( studioso dell’archeologia dal punto di vista storico), Giusy Militello ( archeologa ) e Salvatore Scarlata, (presidente della Pro Loco e studioso di archeologia ).
Oltre alle dotte e profonde relazioni degli specialisti è venuta alla superficie la comune volontà di assicurare alle splendide realtà del territorio nisseno una prospettiva di uso e fruizione pubblica, al fine di incentivare le presenze turistiche e le visite culturali alle tante espressioni di una umanità trascorsa, ma radice della presente.
” Dobbiamo tradurre in concreto l’impegno di cittadini
e istituzioni – afferma Gianfranco Cammarata, organizzatore dell’evento – per
dare continuità alle osservazioni e ai suggerimenti degli esperti. Dobbiamo
passare dai convegni alle realizzazioni, stimolando chi di dovere a fornire
mezzi economici e personale, per onorare la ricchezza della nostra terra.
Inoltre, i cittadini dobbiamo riunirci e presentare proposte fattibili,
autenticamente realizzabili, precedendo anche con nostre iniziative,
esattamente come è già successo a San Cataldo. Lì si è realizzato un vero e
proprio modello, del quale si era innamorato il povero Tusa, poco prima che ci
lasciasse: uno splendido intervento scientifico, condotto dall’Università di
Camerino, suggerito da cittadini e dall’amministrazione comunale trascorsa,
finanziata da cittadini e dalla banca Toniolo. Dobbiamo andare avanti con
quello spirito e con quella visione della iniziativa politica coinvolgente,
aggregante, che sappia essere tutt’uno con la popolazione, anziché sorda e
assente.”
I presenti si sono dati appuntamento a breve, nell’attesa che il Parco archeologico di Gela pubblichi il bando con il quale l’istituzione intende proporre obiettivi e attività.
” Vogliamo costituire un gruppo di cittadini attivi , propositivi, da veri ” politici “, volenterosi di cogestire la cosa pubblica ” – conclude Gianfranco Cammarata.