Gli italiani hanno speso quasi 2 miliardi di euro per imbandire le tavole della Pasqua che il 57% ha scelto di trascorrere a casa, mentre oltre sei milioni hanno prenotato al ristorante o in agriturismo. E’ questo il bilancio stimato da Coldiretti/Ixe’ per il pranzo pasquale dal quale emerge un ritorno della convivialita’ dopo i tempi del Covid con la spesa raggiunge che quest’anno fa segnare il record di sempre con una crescita del 10% rispetto allo scorso anno, anche per effetto dell’aumento dei prezzi. Il cibo piu’ rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani resta la carne d’agnello, servita su quasi la meta’ delle tavole (44%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi.
Per il dolce, invece, la colomba con il 69% di preferenze batte le uova di cioccolato (63%) anche se piu’ di quattro famiglie su 10 (42%) hanno peferito preparare in casa i dolci tipici della Pasqua. Preferite soprattutto le ricette tipiche regionali, come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragu’ di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio, mangiata a colazione in tutto il Lazio.
Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise e’ l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia il principe della tavola pasquale e’ il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.
Sono queste le specialita’ molto gettonate dai 12 milioni di italiani che hanno deciso di trascorrere la festivita’ in vacanza scegliendo per il 95% le Penisola e tra le mete preferite ci sono il mare, la montagna, le citta’ d’arte e la campagna in una delle 25.400 aziende agrituristiche italiane sotto la spinta – sottolinea la Coldiretti – del turismo di prossimita’, “sostenibile” in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere. “Un trend – afferma Coldiretti – che ha portato le strutture agrituristiche ad incrementare anche l’offerta di attivita’ con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attivita’ culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Oltre all’alloggio molte aziende si sono infatti attrezzate anche per mettere semplicemente a disposizione spazi per tende, roulotte e camper, in modo da rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama una vacanza davvero all’aria aperta.
“La cucina a chilometri zero – segnala Coldiretti – e’ una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, in un Paese come l’Italia dove un circa un terzo del budget delle vacanze di Pasqua i e’ destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici nei mercati che si moltiplicano con l’arrivo della primavera. Ma non bisogna dimenticare che, a causa della crisi generata dall’ aumento dei prezzi e dagli effetti della pandemia prima e della guerra dopo, ben 3 milioni di italiani – conclude la Coldiretti – sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare in queste feste”