“Pasqua è una festa di vita, scegli la vita con un menu senza carne, specie dei cuccioli”. È questo l’appello dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, a tutti gli italiani che, in questi giorni, stanno pensando al menu pasquale.
“Purtroppo – precisa l’ex ministro del Turismo – dopo il drastico calo successivo al “picco pasquale” del 2010, che ha visto macellati ben 812mila fra agnelli e capretti, negli ultimi anni il trend si è stabilizzato, invece che calare ulteriormente come avremmo sperato”. Prova ne è che per la Pasqua del 2022 sono stati macellati la bellezza di oltre 414mila fra agnelli e agnelloni e quasi 54mila capretti, dati sostanzialmente in linea con l’anno precedente, addirittura in leggera crescita.
“Siamo di fronte ad una mattanza ingiustificabile. Finché correrà il rischio di finire nel piatto anche un solo agnello – prosegue l’on. Brambilla – non smetteremo mai di batterci per persuadere tutti a superare una tradizione dai risvolti brutali”. Gli agnelli sono strappati alle madri perfino a 30-40 giorni di vita, trasportati sui camion spesso per interminabili tragitti, condotti al macello approfittando dell’istinto del gregge (che li induce a seguire il primo trascinato via), rinchiusi in box mentre belano dal terrore, storditi con scariche elettriche (spesso più di una), sgozzati e appesi ai ganci per consentire il dissanguamento: tutto ciò mentre gli ultimi arrivati assistono alla macellazione dei loro simili e intuiscono che faranno la stessa fine.
“Dietro le igieniche confezioni di carne – conclude l’on. Brambilla – c’è una realtà di crudeltà e di sofferenza, che numerosissime indagini sotto copertura condotte negli allevamenti e nei macelli hanno raccontato benissimo. Si parla tanto di transizione ecologica, dell’impatto negativo della filiera della carne sull’ambiente e sulla nostra salute: ebbene, non mangiare la carne di agnelli e capretti può essere il primo passo verso quel cambiamento che non possiamo più rinviare”.