Il prezzo del gas naturale ha nuovamente mostrato volatilità per il terzo e quarto trimestre in rialzo (di più del 5% e del 15% rispetto alle quotazioni per il secondo trimestre).
Lo ha riferito il presidente di Arera, Stefano Besseghini, in audizione alla Commissione Finanze della Camera. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, senza la reintroduzione dello sconto ora vigente sugli oneri di sistema del gas, si rischia un aumento della bolletta pari, a regime, a 459 euro su base annua.
Unc: il Parlamento raccolga il grido d’allarme
Secondo Marco Vignola, responsabile del settore Energia dell’Unione consumatori, la stangata in vista “potrà essere solo parzialmente attenuta a partire da ottobre, con un contributo in quota fissa che per ora, però, resta ignoto, e che sarà introdotto solo nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas sul mercato all’ingrosso superi la soglia di 45 euro al megawattora”. “Il Parlamento raccolga il grido d’allarme lanciato da Besseghini”, è l’appello lanciato da Vignola sulla base dei dati di Arera.
Codacons: ancora speculazioni sui mercati
L’allarme arriva anche dal Codacons, secondo cui “sui prezzi dell’energia pesano ancora le speculazioni sui mercati, con le quotazioni che si impennano quando aumenta la domanda da parte delle famiglie. Occorrerà in ogni caso capire come si evolveranno nei prossimi mesi le quotazioni energetiche, in un mercato caratterizzato da molta instabilità e, soprattutto, da inaccettabili speculazioni, che pesano come un macigno sulle tasche di famiglie e imprese”.
“Minimizzare gli effetti del rialzo energetico”
Poi l’esortazione a Palazzo Chigi: “Il governo non deve farsi trovare impreparato, ed è necessario studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del futuro rialzo dell’energia sulle tasche degli italiani, considerato che l’inflazione alle stelle e due anni di caro-bollette hanno già impoverito gli italiani e ridotto sensibilmente i consumi”.