Una paziente di 28 anni, con forti dolori addominali, non sarebbe stata soccorsa per tempo.
Benedetta Godano, sarebbe stata “parcheggiata” per ore nei corridoi dell’ospedale San Giovanni di Dio prima di essere operata, quando era ormai troppo tardi. È spirata il 24 aprile scorso in una struttura di Catanzaro, dove era stata trasferita in condizioni disperate, dopo quasi venti giorni di agonia. A denunciarlo la famiglia, la procura del capoluogo calabrese ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
La ricostruzione dei familiari
Benedetta Godano ha iniziato a sentirsi male la mattina del 7 aprile scorso: è arrivata in ambulanza in pronto soccorso dove le è stato assegnato un codice verde nonostante accusasse forti dolori addominali. Per due ore ha atteso invano la visita dei sanitari, poi è rientrata a casa. A mezzogiorno ha chiesto al 118 di riportarla in ospedale, dove è rimasta “parcheggiata” per ore nei corridoi in attesa di essere visitata.
Solo dopo le ore 21 è stata trasferita in una stanza del pronto soccorso, in preda a crisi di vomito. Dalla mezzanotte alle 6 del mattino è rimasta nel reparto di Chirurgia fino all’operazione d’urgenza dalla quale non si è mai ripresa. Il 17 aprile è stata trasferita, in coma farmacologico, dall’ospedale del San Giovanni di Dio (Crotone) al Policlinico universitario di Germaneto (Catanzaro). É deceduta il 24 aprile. L’odissea sanitaria della 28enne è stata ricostruita dalla famiglia in un esposto in procura.
Disposta l’autopsia sul corpo
Saranno gli inquirenti a stabilire se all’ospedale del San Giovanni di Dio si siano verificate delle negligenze, al momento si indaga contro ignoti. La procura di Catanzaro ha disposto l’autopsia sul corpo della ragazza.