In una società in costante evoluzione, segnata dalla volontà di molti di sradicare concetti legati a un potere autoritario e assoluto, è forte l’esigenza di vedere cambiato l’approccio al mondo del lavoro, sempre più tecnologico, sempre più innovativo.
E se, nei tempi addietro, si parlava di “boss” riferendosi al proprio capo, e immaginando una figura despota e padrone, oggi subentra la parola “leader”.
Essere leader significa guidare il proprio gruppo di lavoro, avere la capacità di ispirare con autorevolezza e di coinvolgere gli altri membri del team stimolandoli positivamente, affinché si possano raggiungere gli obiettivi prestabiliti, ottimizzando non solo risorse ed energie, ma, al contempo, trasmettendo valori saldi, in grado di influenzare in maniera costruttiva, sia professionalmente, sia socialmente.
Ottimismo e fiducia sono le parole chiave su cui si basa la leadership. E se a quest’ultima parola si aggiungesse l’aggettivo “femminile”?
Leadership femminile, dunque. Può essere considerata diversa da quella incarnata dagli uomini? È necessario, tuttavia, riferirsi alla disparita di genere che, per certi versi, ancora caratterizza la società?
Eppure, quando si parla di donne che assumono ruoli importanti, di leadership, emergono caratteristiche che, sostenendolo, possono contribuire all’abbattimento dei pregiudizi che ancora legano le donne al mondo del lavoro di oggi.
Diverse, tante, sono le storie di donne che hanno rivoluzionato il modo di fare impresa e che sono state da ispirazione per altre donne, e che hanno oltrepassato la cultura che vede la donna un gradino al di sotto dell’uomo.
Sostenere la leadership femminile contribuisce a incrementare il processo di emancipazione femminile che si distingue, soprattutto, in ambito lavorativo. Inoltre, si riscontra una maggiore socialità, si tende a valorizzare azioni di inclusione, eliminando il divario di genere. La leadership femminile è attenta anche al lato emotivo del proprio team e valorizza in modo naturale la cooperazione e la solidarietà.
Sebbene sostenere leader donne non sia la priorità di alcune aziende, molte, invece, decidono di affidare alla donna un ruolo importante, una posizione di guida, proprio per promuovere competenze trasversali, e dinamiche aziendali che incoraggino la parità.
È bene ricercare prospettive diverse, più inclusive che consentano libertà di movimento e la creazione di spazi ricchi di stimoli, affinché il clima di benessere che si viene a creare all’interno dell’azienda possa contribuire, in maniera efficace, al pieno raggiungimento dei risultati.
Sostenere la nascita di talenti femminili, e, soprattutto, lavorare per bilanciare il lavoro e la famiglia, sono azioni che possono concorrere alla crescita di un’azienda.