Un falso ma talmente conforme all’originale da aver inizialmente fatto credere che effettivamente ci fosse stata la vincita da 500 mila euro. Quel biglietto “Miliardario”, però, era un raggiro. Una truffa che ha portato a processo una donna gelese.
Al termine del dibattimento, davanti al giudice del tribunale di Roma, è stata assolta. Un reato “impossibile”, così l’ha definito il difensore dell’imputata, l’avvocato Giuseppe Cascino. Quel biglietto “fortunato” era passato da un istituto di credito della città che lo trasmise per le verifiche a Lotterie nazionali srl, la società concessionaria dei Monopoli di Stato. Un sistema di algoritmi fece rilevare che il biglietto non era in regola.
Un falso che non permise alla donna di incassare i soldi. Nel corso del dibattimento, come riportato dal Quotidiano di Gela, la difesa ha portato a testimoniare sia i funzionari di Lotterie nazionali sia quelli dell’istituto di credito che inizialmente avevano ricevuto il biglietto.
Tutti hanno confermato che il protocollo prevede controlli informatici che prevengono da qualsiasi rischio. Per la difesa, è stato provato che la truffa non si sarebbe mai potuta concretizzare. Il biglietto falso non aveva i requisiti necessari per superare il vaglio informatico. (Quotidiano di Gela)