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Caltanissetta, la storia della Settimana Santa: C’era una volta… la Real Maestranza

Francesco Daniele Miceli

Caltanissetta, la storia della Settimana Santa: C’era una volta… la Real Maestranza

Mar, 04/04/2023 - 13:35

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La Settimana Santa di Caltanissetta raccontata ai bambini

C’era una volta…
Un Re?
Non proprio, miei carissimi lettori.

Non proprio un Re… ma un vicerè! Il suo nome era Juan De Vega.

Aveva una grande barba bianca, folta… due occhi scuri e severi.

Un bel giorno disse agli abitanti della città di Caltanissetta:
“Cari cittadini! Ci sono molti pericoli! Ci sono i turchi che per adesso attaccano tante città siciliane! Anche voi vi dovete far trovare pronti!”.

Gli abitanti della città, ascoltando queste parole, si spaventarono. Così nacque la “Maestranza”: tanti artigiani, tutti raggruppati insieme, con le armi, pronti per difendere la città dai turchi.

Non erano veri e propri soldati… erano Fornai, Marmisti, Gessai, Muratori che si radunarono per formare un piccolo esercito cittadino.
Questo particolare esercito aveva bandiere di guerre e fucili. Aveva un proprio Capitano!

Era l’anno 1551.
Col tempo questo piccolo esercito di artigiani continuò a vivere e aveva preso l’usanza, in passato, di sparare col fucile durante le feste importanti, come quella di San Michele e quella del Mercoledì Santo, quando il parroco usciva dalla Chiesa Madre (un tempo la nostra Cattedrale si chiamava così), per benedire tutti con il Santissimo Sacramento.

Tutti questi artigiani continuarono ad allenarsi…a impegnarsi…
Ma i turchi non arrivarono più.

E quindi non c’era più bisogno di combattere…
Ma questi artigiani hanno deciso insieme di continuare a essere un esercito… ma un esercito molto speciale.

Hanno tolto le armi e le hanno sostituite con le candele, hanno tolto le bandiere di guerra e hanno messo delle bandiere bianche bellissime, con sopra l’affigge del Santo protettore di ogni categoria: hanno formato un esercito di Pace!

Ecco che un bel giorno, a Caltanissetta, arrivò Re Ferdinando in persona.

Arrivò con i suoi servitori e con i suoi consiglieri… con una bellissima carrozza trainata da cavalli bianchi, neri e grigi.

La carrozza si fermò e Re Ferdinando vide passare questo esercito così bello e speciale e chiese al suo consigliere:
“Ma è un esercito meraviglioso! Non ha armi e non fa la guerra…e poi ognuno ha indossato il suo vestito più bello! Sono centinaia di uomini! Come si chiama questo esercito?”
“Vostra Maestà, questo esercito si chiama MAESTRANZA!”
“Ma che bel nome! – replicò il Re – ma da oggi dobbiamo cambiarlo…da oggi non sarà solo la Maestranza ma, dal momento che sono io il Re, questo esercito si chiamerà Reale Maestranza!”

Da quel giorno Caltanissetta ha la propria “Reale Maestranza”…e ogni mercoledì Santo mattina, tutti questi artigiani indossano il proprio vestito più bello e, alle note della banda musicale, fanno due particolari processioni.

La prima si chiama “Penitenziale”. Tutti questi componenti hanno il cravattino e i guanti di colore nero.

Il Capitano porta un grande crocifisso velato di nero.

La banda suona musiche tristi e questo esercito si dirige in Cattedrale, con le bandiere abbassate e avvolte di nero.

Lì, ciascun componente cambia i guanti e il cravattino e li indossa di colore bianco.

Le bandiere si liberano al vento.

Le campane iniziano a suonare e la Real Maestranza esce di nuovo per le strade della città ma, questa volta, piena di gioia e di felicità, per annunciare a tutti che, in questa settimana, Gesù risorge e che la Pasqua è vicina…

A questa processione si accodano anche i sacerdoti e, sotto un baldacchino, viene portato in processione il Santissimo Sacramento.

Nell’aria è arrivata la primavera, la banda adesso suona melodie di gioia!

Il nostro esercito adesso annuncia la Pace, annuncia la vita e l’amore a tutti… ai grandi e ai bambini.

Viva il Capitano della Real Maestranza!

(Continua…)

Per tutti coloro i quali non potranno vedere di presenza le Processioni e Rappresentazioni Sacre di Caltanissetta potranno seguirle in diretta attraverso le pagine Facebook de “Il Fatto Nisseno”, “Blog Sicilia” e “Riti Settimana Santa Caltanissetta (Sicily)”.

-Per leggere gli altri capitoli della storia clicca qui –

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