Scuola

Caltanissetta, alunni del Manzoni-Juvara alla Porta delle Farfalle per “dare una rotta ai sogni”

Anche il liceo artistico Juvara di San Cataldo ha partecipato all’inaugurazione della Porta delle farfalle a Librino, periferia a nord di Catania, luogo che nel nostro immaginario collettivo rimanda a un degrado irrecuperabile, mentre il visionario Antonio Presti, scrutando lo sguardo oltre, è riuscito in un ‘operazione culturale di grande respiro, di inclusione sociale e di recupero delle periferie.

Migliaia di formelle in terracotta, realizzate da altrettanti studenti siciliani, hanno dato voce all’estro saturnino, entusiasti di offrire la loro visione delle cose e di aprire le porte della loro creatività.

Librino è diventato così l’ombelico della bellezza e la porta per accedere in un labirinto di sogni. Sogni che diventano realtà, che ci spingono ad uscire dal tedio del quotidiano e che ci fanno navigare in visioni in cui i legami contribuisconoe sanare le ferite e ci permettono di trasumanare in guerrieri.

Gli alunni della 3 A e B del Manzoni – Juvara di Caltanissetta, supportati dai docenti Serenella Rio, Ivana Gentile e Luigi Di Salvo si sono presentati all’inaugurazione con “Il guerriero di luce”, custode della vita e faro proiettato verso le coste africane per dare la rotta a nuove vite.

Gli studenti, nutrendosi di immagini, saperi e esperienze, oltre che a portare il Guerriero alla Porta delle farfalle, hanno aderito con altri due lavori ispirati alla libertà, all’identità e ai valori umani, lavorando intorno a due archetipi, il viaggio e l’albero.

L’irrefrenabile desiderio di raccontare il mondo e l’uomo con le sue paure si è tradotto in una performance Sulla rotta dei migranti introdotta non a caso da una poesia, Navigante, della professoressa Croce Alù e in un grande pannello pittorico L’albero della Vita, per far sì che la parola ceda al linguaggio dell’immagine.

Un registro adoperato anche da due ex-juvarini, Calogero Corsello e Dalila Turco nella performance Ricucire nel silenzio, che ci interroga sull’indifferenza e la superficialità dell’umano vivere e sul recupero del gesto come una sorta di ritorno alle origini.

Per rivedere l’intera performance: https://fb.watch/jW5tcK7P2w/

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