E’ stato il dott. Piero Cavaleri, già dirigente psicologo dell’ ASP di Caltanissetta nonchè docente universitario, il relatore dell’incontro tenutosi venerdì 31 marzo presso l’auditorium “G. Bufalino” e rivolto a studenti, docenti e famiglie dell’I.I.S.”A.Volta”. L’evento, voluto dal Dirigente Scolastico Vito Parisi, raccogliendo l’interesse manifestato dal Consiglio d’istituto, presieduto dalla signora Leonardi e coordinato dalla prof.ssa Maria Carmela Miceli, responsabile dell’inclusione scolastica e del servizio di supporto psicologico, ha mirato a fornire un quadro orientativo inerente ad una delle problematiche più attuali relative al mondo adolescenziale: l’uso corretto degli strumenti digitali, in particolare del telefono cellulare e dei social network. Una preziosa occasione formativa sia per gli studenti, bisognosi di acquisire consapevolezza critica in materia, sia per gli adulti, genitori e docenti, che quotidianamente assumono il difficile ruolo di educatori dei nativi digitali.
Il dott. Cavaleri ha espresso sul tema delle riflessioni illuminanti, documentate e supportate dalla sua esperienza professionale e dalla sua formazione scientifica; premettendo che la digitalizzazione sia un fenomeno inevitabile e inarrestabile, l’esperto ha illustrato le due coordinate che, strettamente collegate tra loro, dovrebbero orientare adulti e giovani nell’uso delle nuove tecnologie: da un lato una profonda e sempre vigile consapevolezza dei rischi connessi, dall’altro l’affrontare la complessità del mondo odierno. In particolare il dott. Cavaleri si è soffermato sull’”illusione” che inganna gli utenti del web, convinti di usare tale strumento, senza accorgersi che, al contrario, è la digitalizzazione che spesso rende l’individuo schiavo, modificandone gli stili di vita, quelli comunicativi e soprattutto l’affettività. In altre parole l’uomo odierno è inconsapevole di essere diventato una “pedina passiva” della tecnologia, che ha gradatamente inficiato le sue competenze relazionali, l’empatia, la consapevolezza di sé, del proprio simile e del reale.
Altrettanto approfondita
e, per certi versi, desolante l’illustrazione della complessità del mondo
odierno: il dott. Cavaleri, con dati alla mano, ha tracciato un quadro fosco
del mondo adolescenziale, in cui, soprattutto dopo la pandemia, sono aumentati
i casi di patologie psicologiche. Numerosi infatti i giovani che, dopo il
cosiddetto ritorno alla normalità, accusano sintomi di sociofobia, avvertono la
paura delle proprie emozioni e di quelle altrui, si sentono inadeguati a
vivere, a causa anche del clima individualista e competitivo che dilaga negli
ambienti sociali, scuola compresa. Il solipsismo, frutto di una cultura
narcisista, genera negli adolescenti ansia cronica e li rende facili vittime
delle dipendenze, soprattutto da quella connessa al web, con cui il giovane,
disorientato e solo, cerca di colmare il “deserto relazionale” che lo circonda.
Urge dunque, più che semplicisticamente vietare l’uso dei mezzi digitali, proporre ai giovani un’alternativa valida, in cui la relazione con l’altro torni ad essere non più una performance ansiogena, ma una risorsa di crescita e dialogo, per evitare che l’adolescente cerchi “vie di fuga” dalla realtà.
Conclusa la sua trattazione, costellata di citazioni dotte, il dott. Cavaleri ha risposto alle domande poste soprattutto da docenti e genitori, domande caratterizzate da un denominatore comune: il disorientamento su “cosa fare” concretamente per dialogare con i nativi digitali, educandoli e guidandoli nel mondo complesso. Molto significativa la risposta dello psicologo, che ha ribadito che la strada da percorrere, per adulti e giovani, è quella dell’educazione sentimentale ed emozionale, requisito fondamentale dell’umanità.