Salute

100 milioni per psicologi a scuola, “1 ragazzo su 3 mente sugli studi”

Redazione

100 milioni per psicologi a scuola, “1 ragazzo su 3 mente sugli studi”

Ven, 07/04/2023 - 20:16

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Servono 100 milioni che garantiscano presidi per la salute psicologica in ogni scuola e università, dove sia presente personale professionista che sia capace di capire le esigenze degli studenti e aiutarli a gestire le loro ansie, le loro paure, i loro sensi di colpa, le loro aspirazioni. Servono poi dei percorsi di educazione e sensibilità alla salute mentale, che coinvolgano studenti e personale docente, così da agire anche in chiave preventiva. “Non possiamo accettare che atti autolesionisti e suicidi diventino la normalità!”.

A scandirlo sono gli studenti universitari a poche ore da un nuovo suicidio, questa volta di un giovane aspirante medico pugliese di 29 anni, rimasto indietro con gli esami, che si è tolto la vita a Chieti. Sotto accusa è anche “la retorica del merito che non prende in considerazione la vita e le difficoltà dei singoli. Crediamo che questo – affermano gli studenti – sia uno degli elementi che porta molti nostri coetanei a togliersi la vita, non supportando più l’ansia e la pressione sociale del sistema. Chiediamo un cambiamento della retorica, che passi attraverso una revisione in chiave inclusiva dei criteri di merito per accedere alle borse di studio, nonché maggiori strumenti di supporto didattico”.

Nelle scorse settimane l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti, con il supporto dello Spi Cgil, hanno predisposto una proposta di legge composta da quattro articoli che punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che si basi su personale professionista e si interfacci con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. “Oggi molte scuole e università offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti – spiega Camilla Piredda, coordinatrice Udu – noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.

“Le risposte positive finora le abbiamo viste da singoli istituti, università o al massimo Regioni ma è mancata una risposta complessiva”