Si è dimesso questa mattina l’assessore comunale Salvatore Emma, titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica, alla Tradizione e al Turismo. Il suo nome era stato indicato dal movimento civico “Le Spighe” al momento dell’apparentamento con le altre forze che sostenevano la candidatura dell’attuale sindaco Gioacchino Comparato.
Con una nota inviata alla stampa, il movimento “Le Spighe” spiega le ragioni del ritiro della propria rappresentanza in giunta specificando che l’omonimo gruppo consiliare – composto dai consiglieri Mario Lupica, Massimo Emma e Chiara Fulco – “si riserva di valutare di volta in volta ogni provvedimento e di approvarlo solo se corrispondente all’interesse della città”.
Così si legge nella nota: “Prendiamo atto definitivamente, e con dispiacere, che non esiste una comune visione politica e di operato in seno alla maggioranza di governo. Una maggioranza pesantemente condizionata da protagonismi e presenzialismi, oltre che da un clima diffuso di diffidenza.
È in atto una crisi latente, manifestatasi già all’indomani dell’elezione del sindaco e successivamente resa ancora più evidente dapprima con l’elezione del presidente del consiglio comunale coi voti dell’opposizione e successivamente con la fuoriuscita dal Pd dell’attuale vicesindaco e di un consigliere comunale.
Nonostante ciò, abbiamo deciso di andare avanti per senso di responsabilità, evitando di aprire una crisi a poche settimane dall’insediamento del nuovo consiglio e della giunta, nella speranza che si riuscisse a rinsaldare i legami tra le varie anime della maggioranza e a lavorare seriamente per risolvere i numerosi problemi della città.
La volontà di operare per il bene comune ci ha spinti a ricercare faticosamente una via diplomatica e ragionata per superare le gravi conflittualità interne. Ma le nostre richieste di chiarimenti, di dialogo e collaborazione sono rimaste puntualmente inascoltate. Non è stata presa in considerazione neanche la proposta di cedere il posto in giunta assegnato alle Spighe al fine di riequilibrare gli assetti politici e segnare un cambio di passo nell’azione di governo della città. Così come sono state ignorate le nostre istanze di esercitare un ruolo determinante nell’indirizzo culturale della città (la delega alla Tradizione è di fatto inefficace in quanto priva di copertura economica) e di ridare vita all’IPAB Cataldo Pagano ex Cappuccini con la nomina del consiglio di amministrazione che ancora oggi, immotivatamente, non è avvenuta. Da ultimo è stata rifiutata la soluzione offerta dall’ormai ex assessore avvocato Emma per un’ottimale riorganizzazione degli uffici comunali, in particolare di quelli tecnici.
In un contesto del genere, in cui si riesce a gestire a malapena l’ordinaria amministrazione, e a volte neanche quella, non hanno mai trovato spazio le reiterate richieste del movimento Le Spighe volte a concordare la programmazione dell’attività amministrativa.
Coerenti alla logica del disinteresse per le poltrone, riteniamo dunque esaurita la nostra partecipazione attiva a questa amministrazione, assicurando nello stesso tempo, con rinnovata convinzione e rafforzato senso di responsabilità, il nostro impegno per San Cataldo.
Ci auguriamo che questo nostro gesto possa consentire al sindaco di rilanciare l’attività amministrativa”.