SAN CATALDO. E’ stato celebrato nella Chiesa Madre dall’arciprete don Alessandro Giambra, alla presenza di tanti bambini e fedeli, il secondo sabato di Quaresima dedicato alla Madonna sotto il titolo della Mercede. L’Ordine di Santa Maria della Mercede è presente a San Cataldo fin dal XVII secolo.
I padri Mercedari infatti subentrarono agli Agostiniani per volere della famiglia Galletti, famiglia fondatrice del nostro paese, per l’istruzione e la cura spirituale degli abitanti. Attualmente i religiosi Mercedari sono tre e risiedono nel Convento che si affaccia su Piazza Mercede e sul corso principale – Corso Vittorio Emanuele – cui è annessa la chiesa parrocchiale e santuario di Santa Maria delle Grazie (alla Mercede appunto). Il carisma di tali religiosi è quello della liberazione dalla schiavitù, secondo il volere di San Pietro Nolasco che nel XIII secolo in Spagna fondò questo ordine per riscattare i cristiani schiavi dei musulmani.
Oggi ovviamente i membri dell’ordine
si adoperano per liberare gli uomini dalle nuove forme di schiavitù. La
categoria sociale associata a questo sabato della Mercede è quella dei
cosiddetti “Galantumini”, ossia le persone nobili, benestanti che
avevano vari possedimenti, tra cui anche terreni, amministrati da fattori. Essi
vivevano prevalentemente in paese e usufruivano delle rendite di tali
possedimenti. Esisteva anche una sorta di circolo dei nobili, ossia un luogo di
ritrovo di questi (il cosiddetto “Casinu”), il quale si può
individuare nel Palazzo che si trova nel lato destro dell’attuale Piazza
Crispi. Anticamente i “Galantumini” organizzavano appunto la festa
della Madonna legata a questo sabato.
Dopo la Santa Messa in Chiesa Madre si svolgeva anche la processione. Attualmente si celebra l’Eucaristia senza la processione, mentre la statua della Madonna della Mercede in uso è un simulacro ligneo della scuola di Ortisei del secolo scorso, che si conserva in Chiesa Madre.
Alla Comunità parrocchiale retta dai padri Mercedari, la Chiesa Madre è legata da un particolare vincolo dovuto proprio alla Santa Madre di Dio. Per tradizione la Parrocchia Santa Maria delle Grazie (dei PP. Mercedari) e la Chiesa Madre sono “comunità-sorelle”.