Torna l’ora legale e bisognerà portare avanti le lancette di 60 minuti. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, infatti, c’è stato il cambio dell’ora. Nei 7 mesi di ora legale, secondo i dati di Terna, “l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kilowattora, con importanti benefici per l’ambientale: consentirà la riduzione di circa 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.
Dal 2004 al 2022 il nostro “Paese ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità”. Smartphone e altri apparecchi tecnologici cambieranno automaticamente l’orario (tablet, computer, smartwatch), mentre bisognerà farlo automaticamente sugli orologi da polso, su quelli a parete e su diversi elettrodomestici (forno, microonde, etc.). L’ora legale resterà fino al 29 ottobre 2023 quando farà il suo ritorno l’ora solare.
Come abituarsi al cambio dell’ora? I consigli degli esperti non raccontano nulla di nuovo ma ricalcano quelli del “buon senso”.
Una buona strategia poteva essere quella di posticipare l’orario del pranzo o del sonno un po’ per volta, in modo da abituare l’organismo con calma. Se questo, però, non è stato fatto nessun problema, ci sono altre soluzioni.
La vera nemica è l’insonnia che trascina con sè spossatezza, inappetenza, la flessione del tono dell’umore e fatica nella concentrazione.
Si può tentare di fare movimento fisico per stancarsi prima di andare a dormire, durante la seconda parte della giornata anche semplicemente facendo le scale a piedi o parcheggiando l’auto a distanza e camminare a piedi (se non si può fare tutto il tragitto in autonomia).
Non mangiare cibi “pesanti”, eccessivamente zuccherati o difficili da digerire altrimenti il corpo resterà attivo e si faticherà ancor di più per dormire.
E per i più piccoli? Oltre ai medesimi consigli – soprattutto l’attività fisica ben stancante durante la seconda parte della giornata – si suggerisce di mandare i bambini a letto in anticipo leggendo loro una storia o candando loro una canzoncina. Lentamente si abitueranno all’ora della “nanna” e adatteranno l’orologio biologico a quello solare.