Cronaca

Nel Nisseno imprenditore accusato di attività abusiva estrattiva. Tribunale d’appello lo assolve

I giudici della prima sezione civile della corte d’appello di Palermo hanno assolto un imprenditore di Licata (Ag) accusato nel 2012 dal distretto minerario di Caltanissetta di aver svolto, in assenza di autorizzazione, attività estrattiva di materiale calcareo su terreni di sua proprietà. Oltre a una sanzione di 20 mila euro era scattata lo stop per dieci anni di ottenere qualsiasi autorizzazione all’esercizio di cave sul territorio regionale.

L’imprenditore, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, ha dimostrato che sebbene fosse proprietario dei terreni, non ne avesse di fatto mai avuto la disponibilità materiale, avendo ceduto il fondo in comodato d’uso a terzi e stipulato successivamente un preliminare di vendita dei terreni dove si svolgeval’attività estrattiva finita nell’indagine del distretto minerario.

La decisione dei giudici di appello arrivato dopo tre gradi di giudizio. Infatti la Cassazione aveva annullato una prima condanna dell’imprenditore e rinviato di nuovo ai giudici di secondo grado la decisione. Il provvedimento dell’assessorato all’Energia era illegittimo visto che spetta all’organo di governo l’onere della prova e affermare in modo inconfutabile chi fosse l’autore dell’attività di estrazione abusiva.

L’amministrazione regionale dovrà pagare le spese di quattro gradi di giudizio.

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