In Russia, un tribunale ha condannato a due anni di carcere Alexey Moskalev, il padre della 12enne Masha. Davvero singolare sarebbe l’accusa: perché la figlia ha realizzato un disegno contro la guerra a scuola. L’uomo, 54 anni, che ha perso la patria potestà della figlia, è stato giudicato colpevole di aver “screditato” l’esercito russo sui social, ha riferito Vladimir Bilienko, avvocato dell’ong Ovd-Info che rappresenta gli interessi dell’uomo, dopo un processo lampo emblematico della repressione rivolta a chi critica l’offensiva in Ucraina. Il tribunale ha riferito che l’uomo è latitante. La condanna è stata emessa dal tribunale interdistrettuale di Efremov, nella regione russa di Tula, scrive OVD-Info sul suo sito web. Moskalev non era presente all’annuncio del verdetto e al momento la sua ubicazione è sconosciuta.
Nell’aprile 2022, Masha, studentessa di prima media, fece un disegno contro la guerra a scuola dopo che l’insegnante aveva chiesto agli studenti di disegnare immagini a sostegno delle truppe di Mosca in Ucraina. La scuola ha contattato la polizia, attirando così l’attenzione sui post contro la guerra che Alexei aveva pubblicato sui social media, e che ora lui nega di aver scritto, sostenendo che il suo account è stato hackerato.
In questi mesi, padre e figlia sono stati ripetutamente
arrestati, interrogati e, nel caso di Alexei, anche picchiato. Alla fine di
dicembre 2022, è stato aperto un procedimento penale contro Moskalev, così lui
e la figlia hanno lasciato Efremov per la loro sicurezza. Ma dopo qualche
tempo, si è saputo che la polizia stava cercando il padre: il 1 marzo, Alexei è
stato arrestato, e il giorno successivo è stato posto agli arresti domiciliari.
Dal 1 marzo, Masha è stata invece portata in un centro di
“riabilitazione” per minori, dove non le è stato permesso di
comunicare con suo padre e con i visitatori. Il 28 marzo, i dipendenti del
centro hanno fatto entrare l’avvocato Bilienko, e gli hanno consegnato disegni
e una lettera di Masha a suo padre: “Papà, sei il mio eroe”, ha
scritto Masha alla fine della lettera. L’ong Memorial ha riconosciuto Alexei
Moskalev come prigioniero politico.(Tgcom 24)