Salute

Covid, Inchiesta di Bergamo. Zaia: “non giudicare con gli occhi di oggi”

Redazione 2

Covid, Inchiesta di Bergamo. Zaia: “non giudicare con gli occhi di oggi”

Dom, 05/03/2023 - 15:12

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La verità è un diritto, “ma celebrare processi sulla pubblica via è disdicevole. È facile fare le analisi e dare giudizi con il senno di poi.

In questo Paese ogni volta dopo un fatto eclatante si apre un’inchiesta. È una china pericolosa” perché così “finisce che chi ha delle responsabilità fa il suo compitino e pensa solo a proteggersi”.

Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia, parlando dell’inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid nella Bergamasca. Tutti, “in quei giorni, abbiamo fatto scelte più o meno azzeccate”.

Per il governatore “non si possono giudicare decisioni e comportamenti con gli occhi di oggi. Tutto va cristallizzato in quel momento. Anche pensando a quel che è successo a me – ricorda -. In quei primi giorni di diffusione della pandemia il mood corrente era quello di riaprire, di continuare a fare la vita di sempre perché si pensava di avere a che fare con qualcosa di simile ad un’influenza”. Per dieci giorni “mi hanno lapidato per aver preso decisioni drastiche.

Ma se quella fosse stata davvero un’influenza, oggi sarei io il pirla che finisce rinviato a giudizio, accusato anche di danno erariale”. In una fase emergenziale “le decisioni sono emergenziali. E ricordo che rischiano di finire a processo alcuni dei migliori scienziati del nostro Paese”. Così “perdiamo riferimenti, vengono meno le certezze”. I parenti delle vittime “hanno diritto di sapere cosa è successo.

Ma ogni ragionamento deve partire dalla contestualizzazione dei fatti al momento in cui avvennero”. Anche perché rischia di passare “all’opinione pubblica un messaggio sbagliato”, cioè che “questo Paese sia in mano a degli irresponsabili. Ma non è così. Anzi, in Italia sono state prese misure poi copiate da altri”. Tra i temi dell’intervista anche il progetto dell’Autonomia differenziata: per Zaia si deve lavorare “per coinvolgere tutti, ma non può passare l’idea che il Sud è contrario, visto che il ddl di Calderoli è stato approvato da Calabria, Sicilia, Basilicata e Molise. Diciamo che si sono opposti i governatori di centrosinistra per una scelta politica, non di merito. Ma la maggioranza è schiacciante”.

A fine anno ci sarà l’ok definitivo “o per scelta o per necessità – conclude – non c’è alternativa”.