CALTANISSETTA. Mercoledì 15 marzo è la “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi alimentari”, e Casa Rosetta terrà nella mattinata, dalle 9,30 “Al Centro” (il centro di ascolto giovanile dell’associazione, in corso Umberto 178) alcuni laboratori guidati dagli psicologi dell’associazione e rivolti ai giovani, sui temi del sano rapporto con il cibo, le emozioni, la percezione della propria immagine. Le principali criticità del comportamento alimentare sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata; queste criticità, secondo varie fonti, sono presenti, purtroppo anche nella nostra città, con un’incidenza rilevante.
Le conseguenze talvolta sono irreparabili, e addirittura mortali. La Giornata nazionale – che ha come simbolo-logo un fiocchetto lilla – è stata istituita per iniziativa di un padre che nel 2011 ha visto morire di bulimia sua figlia, ragazza di 17 anni. L’uomo ha trasformato il suo dolore in forza e voglia di aiutare gli altri ed ha creato un’associazione per sostenere tutte le persone che soffrono di DCA e i loro familiari, perché altre persone non dovessero più vivere un dramma come il suo e della sua famiglia: il dramma di vedere chi ami che piano piano si spegne, non ride più, non mangia o vomita; che non accetta di farsi curare e ai familiari”.
“In chi sta accanto resta la sensazione di non aver fatto abbastanza”,
commenta il presidente di Casa Rosetta, Giorgio De Cristoforo, e aggiunge: “Il problema
purtroppo ha una diffusione crescente, e generalmente non viene percepito come
tale dalla persona interessata e dai familiari. Nelle strutture di Casa Rosetta
sono stati spesso colti i segni di questa criticità, che spesso accompagna o si
sovrappone a dipendenze patologiche. L’iniziativa del 15 marzo Al Centro
propone ai giovani partecipanti corretti stili di vita e intende sensibilizzare a intervenire in modo
preventivo sui disturbi del comportamento alimentare, ai quali Casa
Rosetta dedica da anni grande attenzione e molto impegno al tema dei disturbi
del comportamento alimentare”.
“Quando – dice Emanuela Cutaia, psicologa di Casa Rosetta – si parla di bulimia, anoressia nervosa e altre patologie cibo-correlate ai disturbi del comportamento alimentare spesso si sottintende anche di “fame d’amore” o “fame di cibo e dell’anima”.Proprio nei pazienti con disturbi alimentari il malessere del fisico e della mente oltre a confermare la stretta relazione fra cervello e intestino, evidenzia come siano più esposti a depressione e ansia. I percorsi di cura e riabilitazione devono essere calibrati sulla persona e mai possono essere demandati solo ad una tipologia di cura o medica o psicoterapica. I percorsi offerti all’utenza devono necessariamente vedere l’integrazione di diverse tipologie di intervento: psicoterapeutico, psicoeducativo e medico”.