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Sanremo: il monologo di Francini su quella maternità mancata che fa sentire una donna “sbagliata”

Toccante e incisivo il monologo di chiara Francini sulla maternità che non sempre arriva o non sempre è veramente voluta o cercata.

Un tema che interessa molte donne e che non sempre viene affrontato nelmodpcorretto.

Ci prova l’attrice con un monologo coinvolgente e che spinge a riflettere non solo chi lo vive ma anche – e forse soprattutto- chi sta intorno a lei.

“A un certo punto io mi sono accorta che il tempo passava e che se non mi sbrigavo io, forse, un figlio non lo avrei mai avuto. E se anche mi sbrigavo, poi, non era mica detto”.

E’ diretta quando mette a nudo sul palco più seguito d’Italia uno dei tabù più difficili da demolire, affiancata da una carrozzina sul palco, una sorta di convitato di pietra: “Perchè anche quando ti decidi che è il momento giusto poi, magari, il corpo ti fa il dito medio – dice – e tu, allora, rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita. A noi donne il senso di colpa ci rimbomba dentro, come un’eco”. Arriva con un’ora di ritardo rispetto alla scaletta della serata il monologo della quarta serata che porta, come da anticipazioni, un’esperienza personale della co-conduttrice: “Arriva un momento della vita in cui è chiaro che sei diventato grande: quando hai un figlio. Ora, io, Chiara, un figlio non ce l’ho, però credo sia una cosa dopo la quale non c’è dubbio non potrai più essere più giovane come lo eri a sedici anni, col motorino, la discoteca e il liceo. E arriva un momento, nella vita, in cui tutti intorno a te cominciano a figliare. È una valanga”. “Io da qualche parte penso di essere una donna di merda perché non so cucinare, perché non mi sono sposata e perché non ho avuto figli – afferma da quel palco – Razionalmente so che va bene così, ma da qualche parte, dentro di me, c’è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata”.

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