Ci sono due mondi paralleli, a Sanremo: quello c’è fuori dall’Ariston e quello che succede sul palco, nella serata dei duetti e delle cover. La giornata sembrava avanzare senza polemiche: fatto piuttosto insolito, per il Festival, segnato, come da tradizione, da “casi” quotidiani. Mai come qust’anno la politica si intreccia con la musica: dai temi affrontati nelle serate della kermesse agli ospiti fino al “mancato” video-messaggio del presidente ucraino Zelensky.
Le ore che hanno preceduto l’inizio della quarta serata sembravano rincorrersi tranquille, fino a quando in serata è giunta la notizia di un allarme bomba nelle vicinanze del teatro. Un pacco con dentro un centinaio di proiettili, una miccia e polvere da sparo rinvenuto sul sellino di un motorino di un finanziere, che ha subito dato l’allarme. Nel frattempo è scattata la psicosi e sono arrivate altre tre segnalazioni: nel locale Morgana, al Teatro Ariston e a Casa Sanremo.
“Nessuna pista è esclusa – riferiscono fonti investigative a proposito della borsa ritrovata nelle vicinanze del teatro – al momento non ci sono rivendicazioni”. E sabato Sanremo sarà anche il palcoscenico di diverse manifestazioni, da quella “No Zelensky” a quella dei pacifisti. E non è esclusa anche una manifestazione degli anarchici, mentre la città viene blindata dalle forze dell’ordine, con la zona rossa intorno all’Ariston, metal detector ovunque e controlli serrati di zaini e borse. Ma all’interno dell’Ariston la psicosi per le bombe non sembra entrare, se non per le battute di Fiorello in collegamento.
La serata dei duetti regala, come da attese, emozioni e qualche fuori programma. Come Eros Ramazzotti che ha cantato con Ultimo ma si è dimenticato le parole di un suo brano “Un’emozione per sempre”. O Arisa che, dopo un’interpretazione poco convincente di Destinazione Paradiso con Gianluca Grignani ha scherzato: “Gianlù, abbiamo fatto un casino”. Per quel pezzo è tornato sul palco anche il maestro Beppe Vessicchio, a cui l’Ariston ha tributo un’ovazione.
Elodie, invece, ha stupito il pubblico con un bacio sulle labbra a Big Mama, dopo l’interpretazione di “American Woman”, mentre Fedez con J-Ax sulle note di Ohi Maria ha lanciato un appello alla presidente del Consiglio: “Giorgia, legalizzala!”. Prevedibile Rosa Chemical che alla fine della sua interpetazione ha gridato: “Viva il sesso, viva la libertà”.
A vincere la serata delle cover e dei duetti è Marco Mengoni con una reinterpretazione in chiave gospel di “Let it be”, grande successo dei Beatles, insieme al Kingdom Choir. Incantano il teatro (con standing ovation annessa) Elisa e Giorgia (piazzate al quarto posto) che hanno riproposto i brani con cui hanno vinto rispettivamente il Festival di Sanremo: “Luce” e “Di sole d’azzurro”.
Insieme a Colapesce e Dimartino è arrivata direttamente dalla Francia Carla Bruni, accompagnata dal marito Nicolas Sarkozy. Sul palco il duo siciliano insieme alla cantante francese ha portato “Azzurro”. Ad aprire la serata erano stati Ariete con Sangiovanni, con “Centro di gravità permanenti” di Franco Battiato. Sul palco sono arrivati, tra gli altri, Michele Zarrillo, Lorella Cuccarini, Emma, Biagio Antonacci, Salmo, Edoardo Bennato, Paolo Vallesi, Manuel Agnelli, Fasma, Baustelle, Le Vibrazioni, Renzo Rubino, Alex Britti, Noemi, Ditonellapiaga. Nel corso della serata consegnato il Premio alla carriera a Peppino di Capri, un omaggio a Lucio Dalla. E Amadeus ha dedicato un ricordo in memoria delle foibe.