SAN CATALDO. Com’è noto, da oltre un anno, il Collettivo “Letizia”, ha proposto all’Amministrazione Comunale una “ipotesi” di soluzione per la gestione del Teatro “G. Marconi” di San Cataldo, che da oltre dieci anni dalla inaugurazione, dopo costosi lavori di ristrutturazione, è praticamente chiuso ed inutilizzato. Tale ipotesi fa perno sulla istituzione di una Fondazione, mutuando per lo scopo la disciplina civilistica e quella del codice dei beni culturali e ambientali.
A rimarcarlo è stato Elio Cirrito del Collettivo Letizia, che ha aggiunto: “La proposta elaborata dal Collettivo, inoltre, fa proprie le esperienze già maturate da anni in molte città italiane, dove la fondazione costituisce ormai il modello gestionale prevalente. In buona sostanza si propone di ricalcare le orme di un tragitto già svolto da tante altre amministrazione locali, anche in Sicilia, nella convinzione che solo quel modello possa garantirne la vitalità”.
“Su questa proposta – ha proseguito Cirrito – le forze politiche locali, appositamente interpellate, hanno espresso interesse, alcune anche apprezzamenti, mentre non sono state registrate opposizioni. Il passaggio più importante, ove la proposta del Collettivo venisse approvata, , è l’inserimento della Fondazione nel programma amministrativo e quindi, tecnicamente nel D.U.P. (Documento Unico di Programmazione) per il triennio 2023/2025. Tale passaggio è la “conditio sine qua non” per avviare l’iter costitutivo della Fondazione”.
Tuttavia, secondo Cirrito, “Ad oggi, però, non sono stati fatti passi avanti sostanziali. Di recente, in un incontro è anzi emersa, da parte del Sindaco, una palese riluttanza a portare avanti la proposta sopra illustrata, adducendo che sulla vicenda egli sta “studiando” un’altra ipotesi di Fondazione (che invece è esattamente come il Collettivo la intende…), che dovrebbe nascere con la partecipazione di privati e occuparsi non solo del Marconi ( così come consiglia il Collettivo Letizia…). Sorprendentemente il Sindaco si è rifiutato addirittura di inserire subito anche la “sua” stessa proposta nell’ambito del programma dell’amministrazione comunale e anzi, stizzito, ha affermato che una “associazione” non può “imporre” questa scelta al Sindaco.
È evidente come egli non sappia che il Collettivo Letizia non è una associazione ma un soggetto politico, che formula proposte su temi dell’ interesse collettivo e non solo sul territorio sancataldese. Nessuno vuole imporre niente, ma sulle proposte bisogna esprimersi e nel momento in cui le stesse sono condivise, bisogna essere coerenti e conseguenti e cioè portarle avanti concretamente, senza motivazioni speciose e dilatorie. Ulteriori lungaggini dilaterebbero i tempi di avvio concreto dell’iniziativa, per cui, se la tempistica sopra delineata ha un fondamento, rischieremmo di tenere in questo stato di degrado il “Marconi” per altri 5 anni (a voler essere ottimisti).
E con essa anche la proposta del Collettivo Letizia di dare il foyer del Marconi in gestione alla Consulta giovanile, per offrire ai nostri ragazzi un luogo ove incontrarsi e crescere positivamente. Non c’è nulla di personale nella querelle con il Sindaco – ha concluso Cirrito – ma ci preme sottolineare che dopo dieci anni di abbandono, la rinascita del teatro Marconi è una priorità assoluta, diremmo “un’emergenza” che deve essere sentita come tale dalla popolazione, quantomeno da quella più sensibile a queste tematiche”.