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IL PUNTO, Eurozona: attivita’ economica accelera, top 9 mesi

L’attivita’ economica nella zona euro ha continuato a rafforzarsi a febbraio, accelerando a sorpresa dopo essere tornata alla crescita a gennaio, contribuendo a escludere la probabilita’ di una recessione quest’inverno. L’indice Flash Pmi pubblicato da S&P Global e calcolato sulla base di sondaggi alle imprese, questo mese si e’ attestato a 52,3 punti, il massimo da nove mesi. Era risalito a 50,3 a gennaio, chiudendo il ciclo di sei mesi di contrazione dell’attivita’ nell’Eurozona.

Tenendo conto che una cifra superiore a 50 indica una crescita dell’attivita’, mentre una inferiore indica un calo. Immediata la reazione delle Borse europee, che hanno ampliato il calo dell’avvio per i timori sempre piu’ concreti che le banche centrali mantengano i tassi di interesse piu’ alti a lungo per frenare l’inflazione, anche alla luce dei segnali di recupero dell’economia.

Nel dettaglio, il Pmi composito e’ salito a 52,3 punti battendo le attese di mercato di 50,6 punti; il Pmi Servizi ha segnato 53 punti contro i 50,8 di gennaio, al top da 8 mesi; il Pmi manifatturiero ha invece frenato a 48,5 punti dai 48,8 di gennaio (il valore minimo in 2 mesi), ma il Pmi della Produzione Manifatturiera ha accelerato a 50,4 da 48,9, al top da 9 mesi.

Grazie alla migliorata prestazione economica del settore terziario e al ritorno alla crescita della produzione manifatturiera – si legge nel report – la crescita dell’attivita’ dell’eurozona di febbraio e’ accelerata al valore piu’ alto in nove mesi. Lo rileva S&P Global nella stima flash dei Pmi di febbraio. L’aumento della domanda, la ripresa della catena di fornitura, la riduzione degli ordini inevasi e il rialzo dell’ottimismo hanno sostenuto tale accelerazione. Finora, i dati ci descrivono un primo trimestre in fase di espansione, con l’occupazione in continua crescita.

“A febbraio, l’attivita’ economica in tutta l’eurozona e’ cresciuta molto piu’ velocemente di quanto previsto, e ha raggiunto il valore piu’ alto in nove mesi grazie alla rinascita dell’attivita’ del settore dei servizi e alla ripresa dell’economia del manifatturiero”, ha dichiarato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence. E ha spiegato: “Il Pmi di febbraio e’ rimasto generalmente in linea con un tasso di crescita trimestrale del Pil appena inferiore allo 0,3%.

L’espansione e’ stata sostenuta dal maggiore ottimismo, dovuto allo svanire dei timori di una possibile recessione e dall’inflazione che pare abbia gia’ raggiunto il picco. Il settore manifatturiero e’ stato inoltre favorito dal notevole miglioramento dei tempi medi di consegna dei fornitori. I ritardi nelle consegne provocati dalla pandemia che hanno vessato le fabbriche negli ultimi due anni hanno adesso dato spazio a tempi medi di consegna piu’ veloci. Questa variazione – ha proseguito nella riflessione – ha di conseguenza trasferito il potere sui prezzi dai fornitori ai responsabili degli acquisti, riducendo quindi l’inflazione dei prezzi alla produzione”.

Tornando ai dati, il cambiamento chiave del settore terziario e’ stato il ritorno alla crescita dell’attivita’ dei servizi finanziari, con l’attivita’ immobiliare che pero’ e’ rimasta in calo, ma anche la rinascita del settore del turismo e delle attivita’ ricreative. Dopo sette mesi di contrazione, i trasporti si sono stabilizzati, i servizi industriali hanno acquisito slancio e quelli informatici hanno indicato un’impennata. Nel manifatturiero, il settore chimico, della plastica e delle risorse di base continuano a rimanere le principali aree di debolezza, mentre prodotti alimentari e bevande, articoli per la casa e prodotti industriali hanno mostrato un’ulteriore ripresa.

Anche il mercato dell’auto continua a risalire dalla crisi dello scorso anno. All’interno dell’Eurozona, sia Francia che Germania sono tornate in espansione per la prima volta rispettivamente da ottobre e giugno. Il Pmi composito della Francia e’ salito da 49,1 a 51,6, anche se con una crescita confinata solo nel settore dei servizi. Allo stesso tempo, raggiungendo 51,1, l’indice Pmi composito della Germania e’ salito leggermente da 49,9, indicando la seconda crescita mensile consecutiva del settore terziario e la prima espansione della produzione manifatturiera dallo scorso maggio.

Il resto dell’Eurozona e’ stato tuttavia quello che ha riportato la prestazione piu’ forte, con un indice composito che da 51,4 e’ salito al picco in nove mesi di 53,9, grazie alla crescita generalizzata del manifatturiero e del terziario. L’accelerazione dell’espansione economica complessiva dell’Eurozona e’ stata alimentata dal primo ma modesto aumento dei nuovi ordini da maggio scorso, a sua volta legato al piu’ intenso rialzo della domanda di servizi in nove mesi e, allo stesso tempo, al calo minore. seppure accentuato, di nuovi ordini di beni manifatturieri. L’incremento della produzione e’ stato anche favorito dalla continua riduzione del livello di ordini inevasi, soprattutto nel manifatturiero.

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