CALTANISSETTA. Venerdì 10 febbraio alle ore 11.30 è in programma una videoconferenza del climatologo Michele Brunetti del CNR ai ragazzi del Liceo Volta di Caltanissetta, per spiegare i cambiamenti climatici della Terra.
Si tratta di un appuntamento del ciclo La Scienza a Scuola di Zanichelli. Video-incontri con ricercatori e personalità del mondo scientifico e licei ed istituti di diverse regioni italiane per raccontare a studenti e insegnanti le storie di chi lavora alle frontiere della ricerca. Sono storie che comunicano passione per la scienza e danno idee su cosa sappiamo e su che cosa stiamo per scoprire in matematica, fisica, chimica, biologia e medicina con particolare attenzione agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Gli incontri sono riservati agli studenti e ai docenti delle
singole scuole. Il clima è un sistema complesso costituito da diverse
componenti che interagiscono tra loro in modo non lineare. Per capire i
cambiamenti climatici è necessario innanzitutto capire come funziona il
“sistema climatico” e qual è il contributo dell’uomo a questi cambiamenti.
Fin dalla nascita delle prime civiltà, l’uomo ha sempre modificato l’ambiente in cui ha vissuto, adattandolo alle sue esigenze. Negli ultimi secoli, tuttavia, il suo intervento si è fatto via via più incisivo e da svariati decenni l’azione dell’uomo ha cominciato ad avere alcuni effetti misurabili sul clima dell’intero pianeta. Il problema del cambiamento climatico non riguarda solamente le generazioni future, perché il clima è già cambiato!
Ne parlerà Michele Brunetti, climatologo dell’Istituto scienze dell’atmosfera e del clima del CNR Bologna, nel video-incontro “Il clima che cambia… anzi è già cambiato!”. Michele Brunetti è Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bologna.
Dalla fine degli anni ‘90 si occupa dello studio della variabilità e del cambiamento climatico per l’Italia, la regione Alpina e il bacino del Mediterraneo per gli ultimi 250 anni, attraverso il recupero e l’analisi di lunghe serie strumentali di variabili meteorologiche e, recentemente, anche attraverso l’analisi di dati proxy (anelli degli alberi, pollini, carotaggi di ghiacciai alpini) per investigare un orizzonte temporale molto più esteso, fino a svariati millenni nel passato.