L’ordine degli avvocati di Caltanissetta ha rinnovato le sue cariche interne portando al vertice, come presidente, l’avvocato Alfredo Saia.
Questa scelta, frutto di una legittima votazione tra tutti gli iscritti aventi diritto, però, ha lasciato strascichi di malumori espressi anche attraverso i mezzi di comunicazione.
Il neo presidente, a nome di tutto il consiglio eletto, ha voluto chiarire la situazione – attraverso gli stessi canali d’informazione – spiegando che non c’è alcuna faida interna o spaccatura che verrà accentuata ma, al contrario, gli anni che stanno per iniziare saranno guidati all’insegna dell’ascolto della diversità di vedute e del confronto costruttivo.
“Devo premettere che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati non è un organo politico, come le Associazioni rappresentative (Camera Penale, Camera Civile, AIGA ecc.), ma una Istituzione che rappresenta tutti gli Avvocati; nell’interesse degli iscritti, cura la tenuta degli Albi, la formazione e l’aggiornamento, i rapporti con il consiglio di disciplina, i rapporti con i magistrati con cui l’Avvocatura è chiamata a gestire il Servizio Giustizia, predisponendo i Servizi migliori per gli avvocati, con la diligenza e la trasparenza che da sempre lo contraddistingue”.
La divergenza di opinioni o la delusione per una mancata vittoria, per Saia, rappresentano una fisiologica reazione. “Come tutte le precedenti consultazioni – ha proseguito – anche quella appena conclusa ha registrato una contrapposizione tra distinte compagini, che ha portato all’elezione finale degli undici consiglieri.
Dopo il voto, l’assegnazione delle cariche ha democraticamente rispettato la componente maggioritaria dei Candidati cui i Colleghi hanno accordato le loro preferenze ed il loro consenso prevalente”.
Ciò, però, per il Consiglio eletto non rappresenterà un precedente invalidante poichè “Definito questo aspetto il Consiglio, già dalla prossima convocazione, presterà il proprio servizio nella sua collegialità e nell’interesse di tutti gli iscritti. Mai saranno consentite dalla mia Presidenza dinamiche tese a mortificare diversità di vedute e di opinioni: tutti i consiglieri eletti sono avvocati di spessore ed esperienza, vere e proprie risorse del Foro Nisseno, per cui tutti saranno messi nelle condizioni di porsi al servizio degli iscritti per quanto necessario svolgere al servizio della Classe.
Le esternazioni giornalistiche che in questi giorni hanno riferito di ‘faide’ o di presunte ‘spaccature’ – probabilmente dovute alle ambizioni individuali andate deluse per l’esito del voto conseguito – rischiano di introdurre una realtà dei fatti inutilmente polemica e distorta, ma soprattutto si collocano in aperto contrasto con quello spirito di lealtà dialettica che deve ispirare, una volta eletti, l’attività istituzionale di Tutti i membri del Consiglio, di cui per la fiducia e la funzione che mi sono state riconosciute sono e sarò sempre attento garante.
Ed è per tale ragione che, in questa sede, eviterò di tornare su quanto sostenuto in ordine a circostanze che non rivestono alcun diretto e concreto interesse per il lettore. Con altrettanta fermezza, nel sottolineare come l’attività del Consiglio dell’Ordine è per sua stessa natura rivolta essenzialmente alla sfera professionale degli Avvocati iscritti, vigilerò sull’autonomia dell’Organo scoraggiando, nel rispetto delle norme anche deontologiche, ogni iniziativa propagandistica o eventuali comunicazioni a titolo personale che si collochino al di fuori della volontà comune espressa dal Consiglio”.