Il Consiglio Direttivo dell’associazione A.P.S. “Noi per la salute -Tina Anselmi”, composto dal Presidente Giuseppe Pastorello, il Vice Presidente Michele Rizzo, la Segretaria Ilaria Insisa, il tesoriere Ermanno Pasqualino e il consigliere Gian Bruno Lo Porto sottolineano la posizione dell’associazione in merito alla sede del Policlinico che in queste settimane viene conteso tra Caltanissetta ed Enna.
“Come è stato comunicato dagli organi di informazione Lunedì 20 Febbraio è stata convocata dal Presidente Roberto Gambino la Conferenza dei Sindaci che avrà come oggetto il tema del Policlinico.
Premesso che un policlinico va allocato sempre dove ha sede l’Ateneo è opportuno precisare che Caltanissetta è sede distaccata della Facoltà di Medicina dell’Università di Palermo.
L’Ateneo di Palermo quindi, se vuole, può decidere ,come del resto avviene nelle città metropolitane, di istituire un secondo Policlinico.
Pensiamo quindi che, se vi è la volontà politica di fare questa scelta (considerando anche che il Comune di Caltanissetta ha la possibilità di mettere a disposizione locali idonei) , essa sarebbe coerente con la centralità della nostra città all’interno del bacino sanitario Enna-Caltanissetta-Agrigento e in più potrebbe avvalersi dell’unico DEA di II Livello presente in questo vasto territorio.
Ma questa proposta non può non tener conto della assoluta necessità di ripristinare gli standard di efficienza del DEA di II Livello con la presenza di organici adeguati e al contempo con l’istituzione di quei reparti specialistici che consentano ai cittadini di avere una migliore assistenza e ai potenziali studenti una offerta formativa completa.
Dobbiamo assolutamente evitare di fare una lotta fra poveri con Enna. Le due Facoltà di Medicina private di Enna hanno tutto il diritto, con fondi propri, di istituire il Policlinico come avviene nei centri metropolitani.
Il concetto di fondo è: la Regione Siciliana in presenza di una disponibilità del Rettore di Palermo di istituire a Caltanissetta un secondo Policlinico si assumerebbe la responsabilità di privilegiare il privato piuttosto che il pubblico? A questo punto – hanno concluso – devono essere i Sindaci, la Deputazione Regionale e Nazionale della nostra provincia che devono dimostrare, con il supporto e la stimolazione dei cittadini, di avere a cuore il benessere sanitario e socio economico delle nostre comunità”.