Gli agenti della Polizia di Stato impiegati nei servizi di scorta, alla preparazione tecnica di base, acquisita nei corsi di formazione una volta entrati a far parte dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, aggiungono un addestramento supplementare, specifico e selettivo che comincia con il corso di prima formazione di cinque settimane svolto al Centro di addestramento e istruzione della Polizia di Stato di Abbasanta in Sardegna (CAIP).
Per frequentare il corso i poliziotti devono superare una serie di test psicoattitudinali. Una volta inviati a svolgere l’attività operativa presso gli Uffici per la Sicurezza Personale istituiti in seno alle Questure, periodicamente, sono chiamati a frequentare il CAIP, per brevi periodi di aggiornamento, al fine di restare al passo con l’evoluzione delle tecniche e dei rischi.
L’agente di scorta, oltre alle normali attitudini, deve possedere equilibrio e capacità di gestione dello stress. Dal punto di vista tecnico ha bisogno di intuito, capacità di osservazione degli scenari e capacità reattiva e di previsione. Nei servizi di tutela non esiste un momento di stand by, anche quando la persona protetta si trova in un luogo sicuro.
Per il buon andamento di un servizio di protezione serve che l’agente di scorta mantenga sempre una collaborazione attiva con la persona protetta.
Il Procuratore Generale f.f., dr Antonino Patti, riconoscendo il loro impegno, lo scorso 28 gennaio, nel corso della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2023, ha ringraziato “i ragazzi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza che con professionalità, dedizione e, a volte anche pazienza, si dedicano all’attività di tutela dei magistrati sottoposti a misure di protezione”.