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Asp Caltanissetta riduce le ore di lavoro ai dipendenti. I Sindacati: “Non siamo i complici di questa scelta”

“Chi ci accusa, forse per raccattare qualche delega sindacale, di essere ‘complici’ della riduzione a trenta ore settimanali dei dipendenti dell’Asp di Caltanissetta getta fumo negli occhi ai lavoratori e mistifica gravemente la realtà dei fatti”.

E’ una replica senza sconti quella firmata da Cisl Fp (Antonino Guagenti), Uil Fp (Lino Salanitro), Nursind (Giuseppe Provinzano), Fials (Gioacchino Zuppardo) e Nursing Up (Pietro Di Prima), che smentisce seccamente quanto affermato nei giorni scorsi sugli organi di stampa da alcune organizzazioni sindacali del comparto della sanità che hanno accusato i firmatari della nota di risposta di oggi di essere compiacenti con l’Azienda sanitaria provinciale.

“Nella nota – dicono – un segretario di una sigla confederale firmataria di contratto, con la firma a ‘stampella’ di un segretario pluri-provinciale di altra organizzazione sindacale, che non essendo firmataria di contratto nazionale, non può esprimere pareri in sede di contrattazione nazionale e decentrata, si avvalgano del diritto di ritenere ‘complici’ le altre organizzazioni sindacali del comparto, della decurtazione a trenta ore settimanali per il personale ritenuto in esubero. Rigettiamo con veemenza le accuse che ci vengono rivolte impropriamente: chi ci accusa, forse per il ‘vil odore’ di racimolare qualche delega, getta fumo negli occhi ai dipendenti, travisando la realtà dei fatti”.

Infatti, la dotazione organica del personale ed il fabbisogno del triennio 2022-24, di cui parte datoriale ha informato tutte le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e del comparto sanità con assemblea preventiva e successivo atto deliberativo n.778/2021, modificato con delibera n 177/2021, recepito ed approvato dall’Assessorato alla Salute della Regione siciliana, prevede di fatto un limite economico che impedisce di fatto l’innalzamento del monte ore da 28 a 36 ore per alcuni dipendenti precari, poiché genererebbe, uno sforamento del tetto di spesa dell’attuale dotazione organica, strada non percorribile da parte della Direzione Strategica dell’Asp di Caltanissetta, “che – continua – pur a nostro avviso è sembrata disponibile e propositiva per la ricerca di alternative che possano soddisfare le richieste da noi inoltrate. Si è giunti, per ora, ad un accordo che aumenti le attuali 28 ore settimanali a 30 ore, sappiamo tutti che ciò non rappresenti la risoluzione della problematica, ma questo aumento fortemente voluto da noi, rappresenta un limite minimo da cui ripartire nel confronto con la direzione strategica aziendale per rimodulare e trovare soluzioni che possano garantire rispetto perla dignità professionale dei colleghi coinvolti. Riteniamo altresì, che il Management in maniera responsabile e propositiva, abbia evitato con questa rimodulazione/riduzione oraria di evitare che professionisti utilizzati durante il periodo di emergenza sanitaria possano essere definitivamente accantonato, così come successo in altre Aziende o Enti del servizio sanitario regionale. Vogliamo anche sottolineare, che in merito alla riserva del 50% dei posti previsti nell’attuale dotazione organica previste con dalle procedure di stabilizzazione, non sono le organizzazioni sindacali a stabilirne le percentuali, ma sono le normative vigenti in materia a dettarne le modalità ed è per tale motivo che rigettiamo ai mittenti le accuse rivolteci, oltretutto proprio in merito abbiamo chiesto di rendere ermetica con criteri di valutazione consoni a favorire chi ha già prestato servizio presso la nostra Azienda Sanitaria, favorendone la priorità nei confronti di personale esterno”.

Cisl Fp, Uil Fp, Nursind, Fials e Nursing Up, quindi, tornano a chiedere al commissario straordinario, di voler “intervenire efficacemente ed in maniera risolutiva per la rimodulazione dell’assegnazione del personale in servizio, distribuendo in maniera logica e funzionale in personale in carica, assegnando esso per le proprie competenze e mansioni”.

“Sul resto della vicenda – concludono – stendiamo un velo pietoso rispetto a quanto farneticato, dato che questo testimonia solo una non conoscenza di tutte le stesure ed atti programmatici dell’Asp nel fabbisogno triennale del personale e rivisitazione delle dotazioni organiche. Concordiamo infine, di regolamentare e attenzionare il ricorso al lavoro in regime di straordinario e straordinario in pronta disponibilità, fonte di sperpero di risorse dei fondi del comparto che minano e non poco la premialità di tutto il personale del comparto, a tal proposito chiediamo immediatamente la costituzione presso ogni presidio ospedaliero di un comitato paritetico per la supervisione e rendicontazione delle varie attività svolte in regime di lavoro straordinario e straordinario in pronta disponibilità. Comitato costituito da un rappresentante per ogni organizzazione sindacale firmataria del ccnl 2019 – 2022 e di un rappresentante di parte datoriale da assegnare da parte della direzione strategica aziendale”.

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