Scuola

Scuola: studenti, questa didattica ci crea problemi psicologici

Mancanza di spazi necessari per un liceo artistico “intaccando così il nostro diritto allo studio” ed una didattica distante dalle esigenze di studenti e studentesse, “che causa problematiche di natura psicologica finora troppo trascurate dalle istituzioni”.

Sono alcune delle motivazioni che hanno spinto gli studenti del liceo artistico Caravillani, temporaneamente dislocato in Viale di Villa Pamphili, ad occupare la scuola da martedì scorso, come spiegano gli stessi ragazzi in una lettera aperta. “Come liceo artistico necessitiamo e pretendiamo di poter vivere a pieno l’apprendimento delle materie d’indirizzo, materie che stimolano le nostre capacità creative, progettuali e di acquisizione visiva di dettagli che ci portano ad ampliare la nostra coscienza della realtà.

Questo tipo di struttura dunque, penalizza un tipo di didattica attiva e favorisce la didattica di tipo frontale, che risulta ripetitiva e meccanica, e purtroppo tende a impossibilitarci nella nostra piena espressione artistica e personale. Come può un artista produrre arte se è costretto a una didattica frontale non coinvolgente? Si potrebbe dire che viviamo quasi in un contesto di alienazione, che non ci lascia vivere a pieno l’esperienza dell’apprendimento.

Ad ogni modo, riconosciamo che questa situazione non sia propria solo del Caravillani, ma che si inserisca in un contesto generale, comune un pò a tutte le scuole di Italia”.

I ragazzi criticano anche l’alterananza scuola lavoro e la nuova denomianzione del ministero, che ha l’aggiunta “del merito”. “Questa decisione -scrivono- comunica una chiara visione dell’istruzione, dell’insegnamento e della didattica, su cui noi non ci troviamo affatto d’accordo, e che dunque ha instillato nella scuola l’ancor più urgenza di farsi ascoltare in maniera più incisiva e radicale per far sì che la portata della nostra protesta fosse alla pari della rabbia che proviamo per tale decisione

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