Nell’Ennese con il progetto “Un Albero per il Futuro” donate talee create dalla duplicazione dell’Albero Falcone

A Gagliano Castelferrato ed Agira sono state donate dall’Arma dei Carabinieri due piante originate dal noto albero presente davanti l’abitazione palermitana del Giudice Giovanni Falcone. Nel corso delle due iniziative, che si sono tenute rispettivamente presso l’Istituto Tecnico Biotecnologico Ambientale “R. Levi Montalcini” e l’I.C. “G. Giusti Sinopoli”, i carabinieri del Reparto Biodiversità di Reggio Calabria, alla presenza dei militari delle locali comandi territoriali, nell’ambito del progetto “Un albero per il futuro”, promosso dal Comando per la Tutela della Biodiversità e dei parchi dell’Arma dei Carabinieri in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Fondazione “Falcone”, hanno consegnato agli studenti dei due Istituti la talea di ficus macrophilla creata dalla duplicazione dell’Albero Falcone che cresce davanti a quella che era l’abitazione del Giudice in via Notarbartolo a Palermo.

Il progetto “Un albero per il futuro” vuole creare un grande bosco diffuso in tutta Italia, che, formato dalle giovani piante messe a dimora dagli stessi studenti, tratterrà una grande quantità di anidrite carbonica, contrastando il cambiamento climatico e rappresentando, nello stesso tempo, un segno tangibile della diffusione della cultura della legalità. Gli studenti, a cui è affidato il compito di curare le talee ricevute in dono, potranno monitorare l’implementazione del bosco diffuso e verificare la quantità di anidrite carbonica “stoccata” dalle piante attraverso un’apposita applicazione.

Proprio i Carabinieri del Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, hanno infatti prelevato delle porzioni di ramo da questo albero straordinario riuscendo a riprodurre, in laboratorio e per talea, delle copie geneticamente identiche della pianta originale. Si tratta di una iniziativa triennale rivolta ad Enti e Scuole di ogni ordine e grado, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e prevede la messa a dimora di ogni piantina direttamente da parte degli alunni che avranno il compito successivamente di occuparsene seguendole nelle varie fasi della loro crescita.

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