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I giochi siciliani più antichi

Redazione

I giochi siciliani più antichi

Gio, 26/01/2023 - 14:58

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Ogni regione ha la propria cultura, le proprie usanze, le proprie tradizioni. La Sicilia ha tantissimo da raccontare anche per quanto concerne il settore dell’intrattenimento, che oggi, così come nel resto del nostro paese e in quasi tutto il mondo, è totalmente dominato dalla tecnologia. In un contesto simile i giochi più antichi e più tradizionali fanno senza ombra di dubbio fatica a sopravvivere, ad esempio i giochi di casinò, allo stesso modo, difficilmente vengono giocati nelle sedi fisiche, proprio perché l’avvento del digitale ha completamente rivoluzionato le cose. Tuttavia, in alcuni casi c’è ancora chi pensa bene di tramandare ai più giovani tradizioni che dovrebbero restare tali. Per quanto concerne i giochi siciliani tradizionali più antichi, uno dei maggiormente noti è sicuramente quello della “strummula”.

Il gioco veniva praticato in strada ed era particolarmente in voga tra i maschi. Attività piuttosto semplice, tutto ciò che serviva era trovare uno spiazzo libero, tracciare due linee parallele con un pezzetto di gesso e portare la propria strummula costruita artigianalmente. L’obiettivo è mantenere la strummula in funzione il più a lungo possibile. All’inizio del gioco viene determinato il numero di colpi che il perdente deve subire. “Acchiana ‘u patri cu tutti ì so’ figghi” è un altro gioco tradizionale siciliano, antenato della cavallina. Organizzati in due gruppi, un bambino si appoggia al muro mentre un altro gli salta sulle spalle. Il gioco procede in questo modo finché il primo non può più sostenere il peso degli altri compagni e cade a terra.

Si tratta di un tipo di gioco che unisce il divertimento all’aria aperta alla tradizione, caratterizzata da un dialetto siciliano che tra i giovani risulta essere sempre meno utilizzato, sempre più impopolare. “’A Mazza”, considerato una sorta di baseball made in Sicilia è la terza attività di cui vi parliamo oggi. In questo caso per i partecipanti al gioco sono necessari due pezzi di legno, uno lungo circa mezzo metro e uno di minori dimensioni con due punte. Con il bastone più lungo, bisogna colpire una delle due punte del bastone più corto in modo che si sollevi da terra per poi colpirla. Vince chi riesce a lanciare più lontano il bastoncino più piccolo. Questo gioco viene giocato anche all’aperto per la città, per le strade, nel proprio quartiere, con i colori e gli odori di antiche tradizioni.

A differenza dei giochi di oggi, i giochi in passato erano semplici e spontanei, si svolgevano quasi sempre per strada, con la partecipazione di tutti i bambini del quartiere. Poco più di dieci anni fa, in questo senso fu lodevole un’iniziativa presa a Verona, che consisteva in un Festival apposito per i giochi di strada. Tornando a prima, “Sciancateddu” è uno dei giochi tradizionali siciliani più popolari. Molti di voi ricorderanno sicuramente, da bambini, i disegni che venivano effettuati a terra con il gesso, che ritraevano dei classici schemi quadrati sui quali si saltava con una gamba singola. Si tratta, infatti, di una gara di abilità in cui vince chi completa per primo il percorso. Il nome, ovviamente, deriva dall’aggettivo sciancatu, che significa zoppo o storpio, perché quando una persona salta, si muove con il proprio baricentro.