I rappresentanti cittadini di “Orgoglio Nisseno” tornano a parlare della vicenda che ormai da circa 2 decenni, coinvolge il quartiere “Piano Geraci” di Caltanissetta. Una questione giudiziaria che ha coinvolto numerose famiglie che vivono in quel complesso e, indirettamente, anche l’intera cittadinanza locale dato che i fondi usati per le spese legali sono stati presi dalle casse pubbliche.
“L’esito della sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa emessa in questi giorni nell’ambito del contenzioso avente ad oggetto i criteri di individuazione del prezzo di vendita degli alloggi del c.d. Piano Geraci, è l’ultimo di una serie di provvedimenti giurisdizionali che certificano che la strada percorsa dall’Amministrazione comunale in merito è risultata totalmente sbagliata – hanno commentato i rappresentanti di Orgoglio Nisseno che da anni seguono la vicenda anche dentro le aule consiliari di Palazzo del Carmine-.
“Con i tanti soldi pubblici spesi inutilmente per spese legali, senza tuttavia giungere ad una soluzione della questione, il Sindaco Gambino dimostra di non avere fatto tesoro del lavoro avviato durante la precedente legislatura.
A quell’epoca, grazie ad una interrogazione consiliare presentata dal nostro Coordinatore, dall’allora consigliera Linda Talluto e da altri consiglieri, l’Amministrazione comunale allora in carica, nella persona dell’assessore Riggi, con l’ausilio di una commissione istituita ad hoc, avviò una serie di trattative con le parti in causa (il geometra Geraci da una parte e gli assegnatari dall’altra), volte alla condivisione preventiva di scelte riguardanti, appunto, i criteri di individuazione del prezzo di vendita degli alloggi.
Se solo quel gruppo di lavoro avesse avuto a disposizione un pò di tempo in più, il suo metodo avrebbe portato ad una soluzione della questione senza l’insorgere di contenzioso.
L’attuale Amministrazione, invece, ha deciso di non rinominare i componenti della commissione consiliare tematica e di abbandonare l’approccio conciliativo, con i risultati fallimentari che tutti conosciamo.
Gambino prenda consapevolezza di avere perduto solo tempo in merito all’ affaire “Piano Geraci” e, prima di formalizzare qualsivoglia provvedimento amministrativo relativo all’argomento, riprenda il lavoro interrotto quattro anni fa cimentandosi nella faticosa arte della mediazione e nella composizione delle parti interessate, sempre che ci sia la reale volontà di trovare una soluzione concreta”.