Rivedere le norme sull’alternanza scuola-lavoro: lo ribadisce il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, dopo aver saputo che non sarà corrisposto risarcimento al 18enne morto lo scorso settembre durante uno stage.
“Già la prossima settimana si riunirà il tavolo sulla sicurezza sul lavoro. D’intesa con la ministra del Lavoro Calderone, abbiamo deciso di rivedere la normativa nella direzione di un rafforzamento delle tutele sanitarie, assistenziali, assicurative. Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora, creando le condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza. Il problema è assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente” spiega.
“Il ragazzo innanzitutto deve essere formato sui temi della sicurezza sul lavoro. E non può essere lasciato solo nel suo percorso di scuola-lavoro” sottolinea il ministro. “Un ruolo cruciale è l’adeguata formazione del tutor scolastico chiamato a gestire e valutare insieme al tutor aziendale l’esperienza lavorativa collegata alla parte teorica che la giustifica e la sorregge”.
“Occorre semplificare le procedure amministrative e trovare incentivi per le aziende così da ampliare la platea dei soggetti disposti a ospitare gli studenti, con requisiti alti in termini di sicurezza e idonei a offrire ambienti di lavoro che siano realmente luoghi di apprendimento” prosegue Valditara. Per il ministro, “l’alternanza scuola-lavoro è un pilastro fondamentale nel percorso formativo, in particolare per quei ragazzi che frequentano le scuole tecniche e professionali.
Ma non solo per loro. Non è immaginabile formare un buon tecnologo solo con una istruzione teorica. Non è un caso che sia la parte prevalente della formazione tecnico professionale in Germania e Svizzera, e sia diffusa anche nel Regno Unito e in Francia”. Una battuta infine è sul divieto del cellulare in classe.
“Chi ha criticato la mia circolare sull’uso del cellulare non l’ha letta. Facciamo riferimento esplicito alla importanza del Piano Nazionale della Scuola digitale e alla centralità della cittadinanza digitale. L’uso del cellulare per finalità didattiche è espressamente riconosciuto”.