Il capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace, e il deputato, on. IgnazioAbbate, hanno presentato un disegno di legge di iniziativa parlamentarein favore del personale medico e paramedico del Sistema sanitario nazionale che è impegnato in attività umanitarie.
Il disegno di legge prevede, per chi opera nel territorio della Regionesiciliana, la possibilità di richiedere un’aspettativa retribuita per losvolgimento di attività umanitarie sanitarie di volontariato dasvolgersi in Paesi in via di sviluppo. L’aspettativa retribuita puòessere autorizzata con un limite massimo di sessanta giorni all’anno. “Le cure sanitarie sono al primo posto tra le esigenze da soddisfare perfar sì che gli abitanti delle zone più svantaggiate del mondo possanosperare di migliorare la propria qualità di vita ancora moltoinsoddisfacente – dicono i due deputati regionali -. L’indice dimortalità infantile a causa della denutrizione o di malattie che nelmondo occidentale sono state da debellate da decenni, ci impone diintervenire. Per far questo occorrono infrastrutture e personalesanitario, medico e paramedico, che possa offrire la propriaprofessionalità tramite il volontariato in regime di aspettativaretribuita per un periodo limitato di tempo”.
“Con queste modalità si intende apportare un contributo concreto aibisogni di cura che pervengono dai Paesi in via di Sviluppo, attivandoun ciclo virtuoso con cui i medici, che ne facciano richiesta, potrannoaiutare le popolazioni più svantaggiate”, concludono. “Il nostro regalo di Natale come Democrazia Cristiana lo abbiamo appenafatto, presentando con i nostri parlamentari, onorevoli Carmelo Pace eIgnazio Abbate, il disegno di legge ‘Aiutiamoli a casa loro’. Vogliamoche ciò si traduca in legge che permetterà al personale sanitario diusufruire di un periodo di aspettativa retribuita per attivitàumanitarie mediche nei Paesi più bisognosi”.
Lo dichiara il commissarioregionale della Dc, Totò Cuffaro. “Sono appena rientrato dal Burundi dove la sofferenza è indescrivibile ela possibilità di inviare personale qualificato può fare la differenzaper i più fragili e i tanti bambini che soffrono senza cure. Guardarecon attenzione a chi è in difficoltà senza girarsi dall’altro lato è undovere cristiano a prescindere dalla sua localizzazione geografica. Seintere popolazioni migrano per stenti guerre fame e malattie c’è bisognodi guardare alla complessità di questo dramma partendo proprio dallapossibilità dì aiutarli anche a casa loro. In Burundi ho toccato, ancorauna volta, con mano e visto con gli occhi del medico bambini incondizioni di salute più che precarie, sono stato sommerso dalladisponibilità di tanti a fare qualcosa di concreto e faremo di tutto peraiutare in qualsiasi modo una tra le popolazioni più povere al mondo. Unaugurio di buon Natale che ci aiuti a guardare di più a chi ha bisognorendendoci migliori”, conclude Cuffaro.