La solitudine ha un ruolo decisivo nell’accendere o peggiorare i meccanismi alla base dei disturbi dell’alimentazione come anoressia, bulimia, binge eating disorder. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da Neomesia (Gruppo KOS), che ha coinvolto 200 donne con disturbi alimentari e con un’eta’ media di 26 anni. La solitudine ha un effetto diretto sulla durata della malattia: il percorso di malattia risulta piu’ lungo nelle pazienti che hanno manifestato un maggior grado di solitudine.
L’impatto della solitudine nei disturbi dell’alimentazione su queste pazienti, nel 50% dei casi al primo ricovero in strutture a con una durata media di malattia di oltre 7 anni, e’ stato analizzato utilizzando la scala ideata dall’Universita’ della California di Los Angeles (Ucla), che, attraverso un questionario di 20 elementi, misura i sentimenti di solitudine e di isolamento sociale.
Circa la meta’ delle partecipanti allo studio – sviluppato nelle strutture Neomesia, specializzate nella presa in carico di persone con patologie psichiatriche – soffre di anoressia nervosa: si tratta di pazienti che hanno un’alterata immagine corporea e mettono in atto restrizioni alimentari volte a ridurre il proprio peso. Il restante 50% ha invece vari disturbi del comportamento alimentare, tra cui bulimia nervosa, binge eating disorder e alimentazione incontrollata.
Inoltre, oltre il 50% delle pazienti coinvolte nello studio ha subito maltrattamenti fisici e/o psicologici in eta’ infantile o sperimentato assenza e carenza di cure da parte della famiglia. Dallo studio e’ emerso che chi ha subito maltrattamenti, ha mostrato livelli di solitudine piu’ alti e, parallelamente, una durata di malattia maggiore. Solo poche ricerche si sono occupate finora di esplorare i rapporti tra la solitudine e i disturbi dell’alimentazione, che possono essere visti sia come un tentativo disfunzionale di migliorare la propria autostima.
L’infanzia e il periodo adolescenziale rappresenta, non a caso, il momento critico per l’insorgenza dei disturbi alimentari. L’importanza e la necessita’ di riconoscere e fronteggiare questi disturbi attraverso approcci ed e’quipe multidisciplinari integrate, appianando i conflitti per una visione globale e condivisa sono stati i temi trattati durante il convegno organizzato da Neomesia “Conflitto e solitudine nei disturbi dell’alimentazione” che si e’ tenuto il 2 e il 3 dicembre nella casa di cura Villa Margherita ad Arcugnano.