Il 2023 porterà con sé numerose novità per quanto riguarda la disoccupazione NASpI.
Dunque, se sei interessato a chiedere la disoccupazione e vuoi ulteriori informazioni, ecco una guida pensata apposta per te. Qui andremo a scoprire se ci sono (e quali sono) le novità previste per la NASpI nel 2023.
Chi può avere la NASpI nel 2023?
È importante che tu sappia fin da subito che non tutti possono beneficiare della NASpI. Infatti, possono averla solo coloro che hanno avuto un lavoro come:
- Apprendisti
- Soci di cooperativa con un contratto subordinato
- Personale artistico (sempre con contratto subordinato)
- Dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione
- Operai agricoli a tempo indeterminato
Oltre a queste prime regole per poter beneficiare della NASpI, ci sono anche dei requisiti specifici.
Quali sono i requisiti previsti per avere la NASpI nel 2023?
Per avere la NASpI nel 2023 è necessario rispettare contemporaneamente due requisiti:
Il primo è rappresentato dallo stato di disoccupazione, quindi la persona che chiede la NASpI deve trovarsi senza lavoro al momento della domanda.
Attenzione: è importante sottolineare che la NASpI viene erogata esclusivamente nei confronti di coloro che hanno perso il lavoro contro la loro volontà. In questo caso facciamo riferimento a coloro che sono stati licenziati, hanno visto concludersi il loro contratto di lavoro oppure abbiano avanzato dimissioni per giusta causa.
Oltre a questo primo requisito se ne aggiunge un altro che deve essere rispettato contemporaneamente: devi avere almeno 13 settimane di contribuzione versata nel corso dei quattro anni precedenti alla richiesta della disoccupazione.
Quali sono le novità del 2023 per avere la NASpI?
La novità principale che coinvolge la disoccupazione NASpI nel 2023 è data dagli allegati che saranno necessari.
Infatti, per fare la domanda ti serviranno gli stessi allegati, eccetto il modello SR163.
Oltre a questi, ci sono una serie di documenti facoltativi che possono essere allegati per procedere con la domanda della NASpI:
- Carta d’identità, o permesso di soggiorno per i cittadini stranieri
- Ultime tre buste paga
- Lettera di licenziamento
- Contratto di assunzione
- Bollettini MAV pagati, nel caso di colf e badanti
- Diffida o contestazione del datore di lavoro nel caso di dimissioni per giusta causa
Novità NASpI 2023: quanto dura? Si può lavorare?
Una domanda che viene fatta spesso riguarda l’effettiva durata della NASpI.
Capirlo è molto semplice: la NASpI dura la metà dei mesi di contribuzione versati negli ultimi quattro anni.
Quindi, se hai versato quattro anni pieni di contribuzione, avrai diritto a massimo 2 anni di NASpI.
La durata della NASpI potrebbe cambiare nel corso dei prossimi anni con l’insediamento del nuovo Governo ma, per il momento, non abbiamo alcuna notizia certa.
La seconda domanda che interessa coloro che percepiscono la NASpI è: si può lavorare?
Ebbene, la risposta è affermativa, se rimani entro una determinata soglia di reddito. Oppure, puoi sperimentare la NASpI anticipata, quindi l’erogazione della misura tutta in una volta.
La NASpI anticipata viene erogata quando decidi di:
- Avviare un’attività in proprio, quindi aprire la Partita IVA
- Avviare un’impresa individuale
- Sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, e lavorarci
Se hai intenzione di avviare la tua attività autonoma e percepisci la NASpI ti consigliamo di parlare con un consulente fiscale, che ti spiegherà come comportarti.
Fiscozen si occupa anche di questo. Infatti, con loro puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un consulente fiscale, che risponderà a tutte le tue domande sulla Partita IVA e la NASpI anticipata.