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Leggende vulcaniche

I vulcani, fin dagli albori del genere umano, hanno affascinato e terrorizzato, hanno dato vita a miti e leggende e, ai giorni nostri, attirano curiosi e turisti. La nostra regione ha, oltre allo Stromboli, il maestoso Etna e le sue eruzioni continuano a stupire e regalare emozioni. In realtà la tecnologia ha cambiato un aspetto fondamentale della questione. Ora, con un device si può studiare, fare shopping, divertirsi su 22 Bet e anche, incredibilmente, prevedere le eruzioni di un vulcano. Quindi, anche se vedere il fumo che si alza dalla cima continua a essere un’esperienza unica, oggi non si tratta di un evento inaspettato. Tuttavia, non fu sempre così.

Come interpretavano gli antichi i capricci di questo gigante?

Leggende sull’Etna:

La nostra regione è innegabilmente uno dei luoghi più interessanti al mondo che, storicamente, ha visto l’incontro e la stratificazione di diverse culture. È anche grazie a questa ricchezza culturale che sul nostro vulcano ci sia un numero importante di leggende.

Il gigante

Secondo questo mito, l’Etna è il luogo in cui è imprigionato il gigante Encedalo, fratello di Zeus. Il gigante, dopo aver indispettito il dio con la sua invidia, fu sepolto sotto la montagna che, in realtà, era formata dai detriti di una costruzione che Encedalo aveva innalzato per raggiungere l’olimpo e spodestare Zeus. Secondo il mito, Encedalo vive tuttora sotto alla montagna e la prova consiste nel suo respiro incandescente che esce sotto forma di lava.

La forgia di Vulcano

Un altro mito sostiene che l’Etna non sia altro che il laboratorio del dio Vulcano, il fabbro degli dei. Quando la sua forgia entra in funzione, per creare le armi destinate ai divini abitanti dell’Olimpo, il fumo e il fuoco fuoriescono dalla montagna.

La grotta di Polifemo

Secondo la mitologia greca, L’Etna era la dimora del ciclope Polifemo che viveva in una grotta presente sulla montagna. Quando il ciclope fu accecato da Ulisse, si infuriò e iniziò a scagliare enormi pietre vulcaniche nel mare e contro gli uomini di Ulisse. Secondo la leggenda, queste pietre formarono l’attuale e suggestiva Costa di Acitrezza.

Vulcani nel mondo

Sebbene L’Etna sia magico e suggestivo, vi sono altri vulcani che hanno spaventato e ispirato le civiltà che hanno avuto l’onore di ammirarli.

Monte-Bromo-Indonesia

Come molti vulcani dell’Indonesia, quello del Monto Bromo, a est di Giava, è la dimora di una divinità. La leggenda legata a questo vulcano narra che una coppia di principi stipulò un patto con il dio che viveva sulla montagna, promettendogli uno dei loro figli in cambio di una prole numerosa. Il bimbo sacrificato fu il venticinquesimo. Oggi il mito sopravvive e raccoglie, una volta l’anno, numerosi pellegrini che, per una notte, soggiornano sul vulcano e gettano nel suo cratere diversi doni, compresi fiori, frutti e animali.

Monte-Fuji-Yama-Giappone

Il Fuji-Yama è, ancora oggi, un luogo sacro per i giapponesi e il tempio che si trova sulla sua cima, all’altezza di 3.776 m slm, accoglie migliaia di pellegrini e visitatori. Le leggende che riguardano questa montagna sacra sono molte. Secondo alcuni, il monte nasce dalla frustrazione di un gigante, il cui sogno era quello di riempire il Pacifico con dei sacchi di terra. Quando capì che si trattava di un progetto irrealizzabile, per la rabbia scagliò gli ultimi sacchi di terra sul Giappone, dando vita al monte Fuji-Yama.

Ol Doinyo Lengai – Tanzania

l’Ol Doinyo Lengai è una montagna sacra per i Masai, che lo chiamano “Montagna del Dio”. Secondo la tradizione Masai, il dio Engai visita la montagna e la popolazione evita di passare la notte nelle vicinanze. Solo profeti e sciamani possono scendere all’interno del cratere e lo fanno per ricevere i messaggi di Engai e trasmetterli ai fedeli.

Kilauea – Hawaii

Secondo le tradizioni locali, il monte Kilauea è la dimora di Pelea, la dea dei vulcani. Questa divinità è la sorella di Namaka Okahai, divinità marina. Namaka Okahai aveva la cattiva abitudine di spegnere i bracieri accesi dalla sorella. Quest’ultima, piuttosto contrariata, si stabilì infine a Kilauea e quando ha un accesso di rabbia sbatte i piedi, provocando terremoti ed eruzioni.

Huaynaputina – Perù

Il maestoso vulcano Huaynaputina era sacro presso gli Indios e quando eruttò con violenza, nel XVII secolo, le popolazioni locali lo associarono alle cruente invasioni dei conquistadores spagnoli.

L’associazione tra eruzioni vulcaniche e invasioni fu abbastanza diffusa in America Latina, anche gli Inca e gli Aztechi, infatti, nelle loro leggende vedono una connessione tra invasioni, eruzioni vulcaniche e fine delle civiltà indigene.

Taranaki – Nuova-Zelanda

La cultura Maori ha dato una spiegazione romantica al comportamento di tre dei suoi vulcani che vivono nell’Isola del Nord.

Secondo la leggenda Taranaki, che oggi è il Monte Egmont e dorme da 300 anni, si era innamorato di Tongariro -la bella vulcana, per così dire-. Il problema è che aveva un rivale, il vulcano Ruapehu.

I due pretendenti lottarono con ogni mezzo, fino a che Ruapehu sciolse delle pietre, che gli erano state scagliate da Taranaki, e ferì gravemente il suo avversario. Taranaki scappò in direzione del mare, scavando la valle di Wanganui al suo passaggio.

Torre del Diavolo – Wyoming

La suggestiva Torre del Diavolo, secondo i nativi americani, nasce per salvare 7 fanciulle. Il rilievo emerse dalla terra per sollevarle, dato che erano inseguite da un orso enorme. Le tipiche scanalature di questo picco, altro non sono che i segni lasciati dagli artigli dell’orso.

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