“La provenienza delle minacce non ha nulla a che vedere con l’appartenenza geografica. Dal Nord al Sud l’Italia è tornata a vivere un preoccupante clima di odio e di violenza verbale. Ma al di là della fragilità psichica o dell’indole di ognuno di noi, molto dipende dal tipo di comunicazione che le forze politiche adottano per parlare al cuore o alla pancia della gente.
Chi rappresenta le istituzioni, in maggioranza o all’opposizione, dovrebbe sempre usare un linguaggio improntato alla responsabilità e alla sobrietà, pur nell’asprezza del confronto. Abbiamo apprezzato la solidarietà espressa al presidente Meloni e al collega Crosetto dalle sinistre per le vili intimidazioni subite, ma se il giorno dopo si continua a dire che il nemico da abbattere è il vertice di Fratelli d’Italia al governo vuol dire essere ipocrita e fomentare la piazza. Questa condotta non porta nulla di buono a nessuno”.
Sono le parole del ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, parlando delle minacce rivolte alla premier Giorgia Meloni e al ministro Guido Crosetto, in una intervista rilasciata al quotidiano ‘La Verità’. Parlando poi del reddito di cittadinanza, Musumeci, ha spiegato: “Il presidente Giuseppe Conte era stato chiamato a Palazzo Chigi perché ritenuto moderato e rassicurante. Un borghese scelto da un movimento nato antisistema e divenuto sistema. Fare il capopopolo è una finzione per lui, una parte che deve recitare per sopravvivenza politica. È l’unica che gli consente di arrestare la copiosa emorragia di consensi del Movimento 5 stelle, specie al Sud.
Lo stato ha il dovere di sostenere chi è inabile al lavoro, chi ha famiglia numerosa, chi è espulso dal lavoro in età matura e si ritrova ancora giovane per andare in pensione e già vecchio per cominciare daccapo. Il giovane abile ha il diritto a un futuro di lavoratore, non di assistito. Insegniamogli a pescare invece di regalargli ogni giorno un pesce. Altrimenti non sarà mai padrone della propria vita”.
Sulla manovra di bilancio e delle critiche arrivate anche da Bankitalia, l’ex Governatore siciliano, dice: “Ognuno ha il diritto di criticare, anche Bankitalia. È solo una questione di stile e di galateo istituzionale. La manovra varata è stata l’unica possibile, in questo drammatico contesto interno e internazionale. Lo sappiamo da tempo che non navighiamo nell’oro. Eppure è stata rispettata la coerenza con gli impegni assunti, specie verso i più deboli. Se il Parlamento vuole, può migliorare la manovra, ma si sappia che la coperta è corta”. Mentre sul Pnrr e la possibilità di modifica, il ministro spiega: “Modificare alcune norme regolamentari sul Pnrr significa non sprecare la preziosa occasione che questo strumento di finanziamento consente, soprattutto nel Mezzogiorno”.