La Sicilia ha una lunga tradizione legata alle carte da gioco e come gran parte delle regioni italiane, anche quest’isola possiede il proprio mazzo caratteristico. È composto dalle canoniche 40 carte ed esattamente come quello di Napoli, entrambi discendono dai Tarocchi, i quali negli ultimi tempi attirano un interesse sempre maggiore a livello globale. Come per tutte le altre realtà italiane, i giochi tipici della tradizione siciliana vengono rispolverati soprattutto in occasione delle festività ma alcune tipologie vengono giocate per tutto l’anno, tanto dai giovani quanto dagli anziani.
Tra i giochi più tipici è impossibile non menzionare il Cucù: i partecipanti ricevono una carta e devono decidere se tenerla o scambiarla, il giocatore con cui farlo però è unicamente quello vicino a loro, in senso orario. Colui che riceve la carta dal valore più alto (da 1 a 10) diventa il Re, vale a dire l’unico capace di bloccare lo scambio in corso e dichiarare Cucù. Ciascun partecipante ha tre vite nel corso della partita e una volta perse si muore, il morto potrebbe però tornare in gioco: l’obiettivo è quello di far parlare uno dei giocatori ancora in vita. Lo scopo del gioco è semplicissimo ed è quello di chiudere il turno con la carta più alta in mano.
Un secondo gioco tipico per gli isolani è la Zecchinetta, la cui denominazione deriva dai soldati (i Lanzichenecchi appunto) che lo introdussero nella penisola intorno al XVI secolo. Il numero minimo di giocatori è due ed è sufficiente il classico mazzo da quaranta carte. + 100 parole su come si gioca
Non mancano tuttavia i giochi meno regionali e diffusi in tutt’Italia, da effettuare sia con i classici mazzi regionali sia con le carte a seme francese. Impossibile non menzionare il solitario e tutte le sue varianti, ideale per i giochi da soli ma anche in compagnia. Lo scopo del gioco è quello di andare a comporre 4 pile di carte, una per ogni seme, solitamente collocate in alto a destra. Ogni mazzetto che si andrà a costituire deve essere formato dalle carte dello stesso seme ed in ordine, vale a dire dall’asso (che in questo caso vale uno) al re. Una versione alternativa ed altrettanto famosa è il solitario a piramide: la sostanziale differenza risiede proprio nella forma a piramide riguardanti il posizionamento delle carte. La punta è costituita da una sola carta, poi da due, da tre a seconda del procedere con le file. L’obiettivo è quello di smontare la piramide nella sua interezza.
Ultimo ma non certo per importanza è il gioco del Poker, da praticarsi con lo stesso mazzo di carte. Si tratta di un gioco divenuto ormai celebre in tutte le sue varianti: una delle versioni più in voga e popolari è il Texas Hold ‘em, ma non manca la versione nostrana, il poker all’italiana, con differenze anche nella terminologia. I termini che si usano nel poker italiano divergono da quelli classici americani. La differenza tra poker italiano e il Texas Hold’em riguarda principalmente il conteggio dei punti. Altrettanto diffuso è il Blackjack, ma non mancano giochi più tradizionali legati a queste tipologie di carte come Ramino o Machiavelli, un suo derivato.