Tutti ormai abbiamo sentito parlare delle criptovalute che, infatti, si stanno convertendo in un sistema di pagamento sempre più popolare accettato dalle più celebri piattaforme quali 22Bet mobile, qualche marketplace e molti shop online. Nella nostra provincia, inoltre, ci sono diversi broker che si occupano di questo genere di investimenti. Tuttavia, sebbene il termine suoni sempre più familiare, non per tutti è chiaro di cosa si tratti.
Probabilmente, ci troviamo di fronte alla metodologia di pagamento con il più alto potenziale di sviluppo e diffusione, basti pensare alle voci insistenti secondo le quali anche Meta, il colosso di Zuckerberg, si sta muovendo in tal senso.
Le
criptovalute consistono in una forma di pagamento, completamente digitale, non
si tratta cioè di denaro fisico, ma virtuale. Inoltre, sono svincolate dalle
banche, giacché usano la crittografia, anziché un istituto bancario, per
controllare le transazioni. Proprio da questo deriva, infatti, il loro nome.
Questo consente di effettuare transazioni digitali tra utenti, che vengono
memorizzate in una sorta di registro pubblico, che si chiama blockchain, mentre
il denaro è conservato in dei wallet digitali, che possono vivere sia su cloud
che su un dispositivo.
Questa forma di pagamento nasce nel nuovo millennio. Nel 2009, Satoshi Nakamoto inventa la prima criptovaluta, il Bitcoin. L’inventore, fedele alla logica della totale riservatezza, tipica della sua invenzione, usa uno pseudonimo e può darsi che non si tratti di un singolo individuo ma di un gruppo di sviluppatori.
Il Bitcoin, ad oggi rimane la criptovaluta più popolare, ma nel frattempo ne sono apparse molte altre come.
Le nuove criptovalute, in realtà, nascono come funghi e vengono chiamate genericamente altcoin, per differenziarle dal bitcoin. Tuttavia, ve ne sono alcune più popolari di altre:
· Ripple nasce nel 2012, 3 anni dopo il Bitcoin, si tratta in realtà di un sistema più complesso rispetto a una mera criptovaluta, infatti, viene utilizzato per tracciare vari tipi di scambi di denaro, inoltre, collabora sia con alcune istituzioni finanziarie che con diverse banche.
· Ether vede la luce nel 2015, si tratta di una criptovaluta che si muove sulla sua piattaforma blockchain, chiamata Ethereum. Dopo il celebre bitcoin, è la piattaforma più diffusa.
· Il Litecoin, come suggerisce il nome, è simile al bitcoin ma più leggero, sarebbe a dire che consente pagamenti più veloci, un numero più elevato di transazioni ecc. Si tratta di un sistema piuttosto innovativo che, in alcuni aspetti, ha superato l’originale.
· NEO nasce nel 2014 con l’obiettivo di battere l’Ether sul suo stesso terreno. Si basa infatti su una tecnologia simile ma più avanzata e sofisticata. In realtà questo obiettivo è stato centrato, NEO, dal punta di vista tecnico è superiore all’Ether, tuttavia non ha avuto il medesimo successo. Nel mondo delle criptovalute infatti, essere una realtà conosciuta da anni e consolidata, fa un’enorme differenza e, spesso, è preferibile a essere tecnologicamente innovativi.
· IOTA è una criptovaluta dalle enormi prospettive future, è stata creata per funzionare con i dispositivi IOT (Internet of Things), che sono destinati a dominare il mercato in pochissimi anni. Questa scelta lungimirante, ha fatto sì che IOTA sia diventata in poco tempo una piattaforma molto popolare che, tra le altre cose, permette delle piccole transazioni gratuite e riesce, meglio delle altre, a mantenere l’integrità dei dati. Non dimentichiamo inoltre, che la tecnologia IOT, quella che mantiene online gli oggetti delle nostre case, per capirci, sta velocemente diventando una standard.
Le criptovalute sono ogni giorno più diffuse e il loro mercato ha l’abitudine di essere piuttosto movimentato, è caratterizzato da salite e cadute vertiginose.
Nel 2021, ad esempio, hanno vissuto un’epoca di quotazioni record che sono poi crollate agli inizi dell’anno seguente, per poi tonare un’altra volta a risalire. Come fare quindi a sapere se vale la pena correre il rischio?
Premesso che ogni investimento rappresenta, in qualche misura, un rischio, per mettersi al riparo da potenziali catastrofi è bene conoscere la realtà a cui si intende affidare i propri risparmi.
Una delle prime cose da fare è scegliere la piattaforma, meglio quindi consultare il web di ogni singola blockchain e scegliere la più affidabile.
Di norma, i neofiti si possono affidare a un broker mentre, una volta che si acquisisce una certa esperienza, ci si può addentrare in autonomia in una borsa dedicata a questo genere di valuta.
Trattandosi di un territorio tanto vasto quanto inesplorato, i rischi ci sono. In generale, il denaro virtuale non è assicurato, inoltre non è sempre semplice convertirlo in una valuta nazionale come dollaro, euro o sterlina. Bisogna anche tener conto del fatto che le criptovalute vengono conservate su un portafoglio virtuale, perciò, se si perde l’accesso a questo wallet, si perde anche il proprio denaro. Se si tiene il portafoglio su un device, fare il backup con regolarità è un must.
Uno dei fattori che ha decretato il successo delle Crypto, è stato il fatto che non vengono controllate in modo rigoroso dalle autorità fianziarie. Inoltre è un mercato vivace e in espansione che offre l’opportunità di invesire 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Non da ultimo, certo, è la possibilità di guadagnare somme importanti con un investimento davvero minimo.
Se si decide di investire, è bene sapere che i broker più seri offrono sempre una demo gratuita per dar modo all’utente di provare varie piattaforme e scegliere, infine, quella più adatta.