A Caltanissetta “Dentro le mura… fuori le emozioni” è il progetto promosso dall’associazione Oikos per i detenuti della Casa Circondariale di Caltanissetta e le loro famiglie.
Un percorso fortemente voluto dalla direttrice del carcere, la dottoressa Nunziatella Di Fazio, dal comandante Marcello Matrascia con la collaborazione del responsabile dell’area trattamentale Stefano Graffagnino, il responsabile dell’ufficio colloqui Alessandro Miraglia, il sovrintendente Aurelio Peregrino, l’assistente capo Emanuela Riggi, i funzionari dell’aria giuridico-pedagogica Alessandro Falsone e Silvana Di Pietra, il personale di polizia penitenziaria di supporto all’area trattamentale con gli assistenti capo Fabio Mossuto, Giuseppe Cassisi e Antonio Roccaro, il supporto amministrativo di Luigi Lopiano e tutti gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa circondariale di Caltanissetta.
Per realizzare tutto il progetto
sono state coinvolte le professioniste Oikos Barbara Grillo e Margareth Russo
che hanno coordinato tutte le iniziative che sono culminate nell’evento “Natale
con Papà – senza sbarre per un giorno”.
Per questa iniziativa sono stati coinvolti i giovani dell’Interact Club, presieduto in questo anno sociale da Andrea Tornatore, che si sono immediatamente attivati sostenendo il progetto e provvedendo alla raccolta dei doni, all’intrattenimento ludico e ricreativo, e al rinfresco finale nel quale bambini e genitori hanno potuto vivere un momento di convivialità.
Coinvolta anche la sezione forestale di Caltanissetta che ha donato un albero che è stato addobbato dagli stessi detenuti durante un laboratorio creativo nel quale i papà hanno potuto predisporre gli ambienti per renderli gioiosi e accoglienti.
Presente nella giornata conclusiva anche il MOVI Caltanissetta e il suo presidente Filippo Maritato.
I genitori hanno potuto riabbracciare i loro figli senza limitazioni, stringere e guardare negli occhi.
È stato un vero e proprio esempio di comunità solidale nel quale istituzioni, associazioni private e club service si sono attivati per creare una rete che ha permesso alle famiglie, che in questo periodo vivono divise e separate dalle sbarre, di riunirsi insieme.
“Ringraziamo i giovani dell’Interact perché si sono immediatamente e messi disposizione partecipando fisicamente ma anche lasciandosi travolgere completamente dalle emozioni, immedesimandosi nelle sensazioni vissuti dai figli dei detenuti, talvolta loro coetanei. Un’esperienza nata per arricchire ma che ha portato loro stessi a essere beneficiari di un messaggio sociale che ha permesso loro di comprendere il vero significato del Natale che a queste famiglie, in questo periodo, manca del tutto”.
Uno dei principi di Oikos, associazione presieduta da Piero Cavaleri, del resto, è quello di offrire il suo operato e le sue professionalità per il benessere psico-rezionale delle famiglie, prestando attenzione ai fenomeni che la riguardano le sue azioni a destinatari diversi. E “Natale con papà”, così formulato, è rientrato completamente in questa visione inclusiva e promotrice di valori solidali alla società esterna.
“La direzione della casa circondariale – ha commentato la direttrice Nunziatella Di Fazio – dedica spazio e attenzioni particolari al tema della genitorialità. Questo costituisce uno dei percorsi tematici all’interno del quale sono state organizzate diverse iniziative trattamentali quali la partita con papà, il progetto cinegenitorialità e questo promosso da volontari dell’associazione OIKOS <<La famiglia dentro le mura ..fuori dalle emozioni>>. L’obiettivo non è quello di creare momenti di intrattenimento bensì di progettare piani di intervento per la tutela dei legami familiari e dei rapporti genitoriali così come individuati dal legislatore quali elementi fondamentali del trattamento rieducativo e previsto dalla L N. 354/75 e dal DPR N. 230/2000. In più, le circolari ministeriali, degli ultimi anni, ribadiscono la necessità di promuovere attività e azioni di sostegno alla genitorialità, ponendosi l’obiettivo, da un lato, di tutelare il mantenimento della relazione figlio-genitore durante la detenzione, dall’altro, di promuovere e rafforzare la responsabilità genitoriale dei detenuti, specialmente nei confronti dei figli”.
“Vedere i volti delle famiglie, appena riunite, è stata un’emozione fortissima poiché nel corso di questi tre mesi abbiamo conosciuto queste persone attraverso i racconti dei detenuti – hanno raccontato Barbara Grillo e Margareth Russo -. Fino all’ultimo, negli occhi di questi uomini, donne e bambini, c’era trepidante attesa e incredulità perché abbracciarsi e accogliersi, tutti insieme, è sembrata la concretizzazione di un focolaio domestico. Ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati e attivati per consentire che questa giornata potesse svolgersi perché, per qualche ora, siamo stati tutti insieme, dentro le stesse mura, abbattendo le barriere, le differenze, le distanze e godendoci insieme. Questo calore resterà dentro il cuore dei protagonisti coinvolti che lo custodiranno anche nei giorni e mesi che seguiranno. Una giornata realizzata al di fuori dagli schemi convenzionali di solidarietà che ha permesso di poter vivere un’esperienza di volontariato sociale e solidale basato non su formale apparenza ma sul sostanziale altruismo.
Un vero miracolo del Natale che ha arricchito non solo le famiglie ma tutti noi professionisti, operatori e giovani coinvolti”.
Per approfondire il progetto guarda: “Se il senso di colpa del detenuto si trasforma in risorsa”