L’Associazione di Promozione Sociale “ Noi per la salute “- Tina Anselmi interviene sugli “Interventi PNRR Missione 6- Componente 1 ( Case delle Comunità , Centrali Operative Territoriali e Ospedali di Comunità ) e sulla possibilità, da parte del settore pubblico, di coinvolgere le associazioni del Terzo Settore in quanto profonde conoscitrici dei bisogni di salute della popolazione. Una richiesta che vuole essere soddisfatta attraverso un’audizione.
Per l’Associazione il progetto delineato indica l’assenza di una Casa di Comunità che possa soddisfare tutte le esigenze sanitarie della zona della provincia che comprende Santa Caterina, Resuttano, Marianopoli, Vallelunga e Villalba.
Ed è per questo che desidera esprimere alcune riflessioni e proposte alternative alle già indicate sedi Mussomeli, Caltanissetta, Riesi, Mazzarino, San Cataldo e Niscemi da allocare in strutture già
esistenti e tre sedi in strutture nuove individuate nelle città di Sommatino, Gela e Serradifalco.
In una lunga l’associazione chiede “quali siano stati i criteri che hanno indotto
questa decisione in considerazione della possibilità di dotare questa zona particolarmente
disagiata, costituita prevalentemente da una popolazione anziana affetta per lo più da patologie croniche, sia per mobilità che per dotazione di servizi , di una Casa di Comunità da allocare presso l’ex Ospedale Castelnuovo di Santa Caterina che è di proprietà dell’ASP.
Ma ancora più iniqua ci sembra tale decisione se si considera che sono state previste ben 3 Case di Comunità nell’ambito territoriale di Riesi, Mazzarino e Sommatino.
In riferimento alla programmazione degli Ospedali di Comunità esprimiamo il convincimento che per la particolare situazione orografica del territorio e per i dati epidemiologici della popolazione
l’Ospedale di Comunità doveva essere individuato all’interno dell’Ospedale Maria Immacolata Longo di Mussomeli”.
A supporto della tesi sottolineano che il Decreto 23 Maggio 2022 N°77 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 22 Giugno 2022 N° 144 contenente l’Allegato 1, considerato parte integrante della stessa Legge, recita testualmente :
“ Il Servizio Sanitario Nazionale istituito con la legge n.833 del 1978, si basa su tre principi
fondamentali : universalità, uguaglianza ed equità.
Il perseguimento di questi principi richiede un rafforzamento della sua capacità di operare come
un sistema vicino alla comunità, progettato per le persone e con le persone.In tale ottica e
contesto si inserisce la necessità di potenziare i servizi assistenziali territoriali per perseguire la
garanzia dei LEA , riducendo le disuguaglianze , e contestualmente costruendo un modello di
erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo nel territorio nazionale. Il S.S.N. persegue,
pertanto, questa visione mediante le attività distrettuali, la pianificazione , il rafforzamento e la
valorizzazione dei servizi territoriali, in particolare attraverso la valorizzazione della partecipazione
di tutte le risorse della comunità nelle diverse forme e attraverso il coinvolgimento dei diversi attori
locali (Aziende Sanitarie Locali,Comuni e loro Unioni, professionisti, pazienti e loro caregiver,
associazioni e organizzazioni del Terzo Settore ) “.
Sempre nel Decreto del 23 Maggio N°77 è ribadita l’importanza della stratificazione della
popolazione e l’analisi del bisogno di salute.
E’ specificato che per essere realmente efficaci i servizi sanitari devono essere in grado di tutelare
la salute dell’intera popolazione e non solo da coloro che richiedono attivamente una prestazione
sanitaria.
“A nostro modesto avviso – conclude l’associazione- sia la programmazione e sia le modalità con cui è stata deliberata
questa operatività si presta alle seguenti considerazioni :
ha espresso il voto contrario il Sindaco di Resuttano ;